Nel gennaio 2001 Berlusconi lanciò un nuovo manifesto elettorale con lo slogan "Un presidente amico per aiutare chi è rimasto indietro". E nel calcio di oggi Moratti pare per una volta vestire i panni berlusconiani del presidente amico. Il popolo interista, per tradizione ricco di bauscia, sghignazza di gusto sul prestito di Mancini ai cugini. Dopo aver vinto il derby in inferiorità numerica, ridimensionando il Milan nello spirito e nelle ambizioni, il tifoso interista ha continuato sull'onda lunga post-derby con l'eliminazione del Milan come concorrente per la Coppa Italia per mano di un certo Inler, nome perfino assonante e il successivo pareggio col Livorno. E dopo una settimana da leggenda, ecco le adrianate di Ronaldinho: eppure in casa Milan fino ad un po' di tempo fa tutti grandi professionisti, altro che all'Inter. Su internet girano fotomontaggi impietosi, come quello creato dal genio di interistiorg.org con due nostre vecchie conoscenze nei ruoli di munifico passante e di vecchina omaggiata di un piccolo 'amantino'. Per non parlare poi delle accuse di scarsa sportività e classe post-derby di casa Inter: sembrava una nuova era glaciale in tema di relazioni diplomatiche, ma poi il Milan si è subito seduto al tavolo delle trattative con Moratti per avere Mancini. Ora da parte rossonera c'è pure un po' di preoccupazione per le future battute di Mourinho! Come mandarlo liberamente a quel paese se ne dice una delle sue? In fondo lo Special One ha gentilmente acconsentito affinché un suo calciatore finisse al Milan, senza insistere per alcuna contropartita. Immagino il desiderio dei milanisti: vedere Mancini in rossonero rendere alla Pirlo o alla Seedorf e ricacciare in gola agli interisti i loro insopportabili sfottò. Ci avevano sperato anche con Vieri e Ronaldo(ne), ex-nerazzurri riproposti in rossonero senza fortuna.

Ora vediamo che farà Amantino: da tempo è un po' sovrappeso ma nel Milan tutto sommato si corre un po' meno. Il brasiliano può essere efficace solo se torna quello di Roma. Occhio però perché all'Inter Amantino era il miglior amico di Balotelli e con Ronaldinho, fuori dal campo, pare s'intenda fin troppo. E tre notti su su sei nella settimana pre-derby di Ronaldinho pare siano state piuttosto allegre. Come non bastasse, Silvio Berlusconi da Gerusalemme ha delegittimato in toto Galliani per l'operazione Mancini: viene da chiedersi se i due si parlino prima di decidere certe operazioni di mercato o se Galliani ascolti ancora i consigli del Premier. Da parte nerazzurra fanno pure sapere che l'operazione ha un finale già scritto, nel senso che il riscatto a fine stagione non è una scelta, ma un obbligo contrattuale per il Milan. Ci sarebbe anche da chiedersi per quale motivo sia stato ingaggiato il giovane ghanese Dominic Adiyiah, presentato come un altro Pato e dopo una settimana praticamente cancellato da ogni discorso sul futuro. Certe cose pensavo potessero succedere solo qualche tempo fa all'Inter, dove invece è cambiato tutto.
Infatti Massimo Moratti ha ribadito a Branca e Oriali i complimenti per l'attività sul mercato di gennaio, chiuso con un attivo di 5 milioni di euro, dopo gli arrivi di Pandev e Mariga, a fronte delle partenze di calciatori con ingaggi pesantissimi, come i quasi 6 milioni annui di Vieira e i 3.5 di Suazo: cifre nette, da raddoppiare conti alla mano. Senza dimenticare che per quest'anno almeno la metà dei 3.5 di Amantino Mancini li pagherà il Milan. Ora l'Inter sembra avere anche una panchina decisamente più affidabile. Meno giocatori ma più o meno tutti di alto livello.

Sezione: News / Data: Gio 04 febbraio 2010 alle 11:04 / Fonte: Gianluca Rossi - Tmw
Autore: Redazione FcInterNews
vedi letture
Print