"Alla fine la tassa europea intera scatta per la sola Fiorentina, perché la Juve rimedia nel recupero almeno parte dei danni procurati dagli orrori difensivi del primo tempo. Aveva pure vinto, in stile Manchester United-Bayern del 1999, e diciamo subito che punire il fuorigioco di Bonucci che ha portato all’annullamento del 3-2 di Milik ci pare un errore". Lo scrive Paolo Condò, nella sua analisi per La Repubblica, dopo il turno campionato post-Coppe che oggi si concluderà con la sfida della Roma a Empoli.

Nel pezzo del giornalista non ci sono riferimenti alla vittoria dell'Inter contro il Torino, ma alcune righe vengono dedicate all'Udinese, prossimo avversario in Inzaghi prima della sosta: "Un’altra storia d’alta classifica che sorprende - si legge -. È impossibile trovare in A un cambio più codificato di quello che riguarda i centravanti dell’Udinese. Nelle sei partite giocate fin qui Beto è partito titolare due volte e Success quattro, e i due si sono sempre scambiati le consegne in un segmento di gara che va dal 18’ al 24’ del secondo tempo. Success non ha ancora segnato un gol mentre Beto, con la doppietta di ieri, è salito a quota 4, e ovviamente la minore titolarità del più prolifico desterebbe qualche perplessità se non fosse che le scelte di Sottil funzionano alla grande. L’Udinese ha vinto quattro partite di fila e ieri ha superato il test di maturità che le provinciali in genere falliscono: dopo la grande impresa con una big metropolitana — il 4-0 alla Roma — ha vinto la partita “facile” seguente, contro il Sassuolo in dieci. Beto è un gran bel centravanti, ha 24 anni e un mix tra presenza fisica e qualità tecnica che potrebbe portarlo lontano: nel frattempo fa viaggiare l’Udinese in prima classe con un gol ogni 67 minuti. La frequenza di Mbappé, per intenderci, è 65". 

Sezione: News / Data: Lun 12 settembre 2022 alle 13:48
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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