"Consapevole che il mercato di gennaio sarebbe stato difficile, Spalletti premette a ogni risposta sul tema un panegirico dei giocatori a sua disposizione: mossa perfetta finché la squadra macinava punti, un po’ stantia dopo due mesi di brodini, quando la rosa stessa - anziché sentirsi ripetere quanto è brava - avrebbe apprezzato un paio di inserimenti supplementari". Paolo Condò, sulla Gazzetta dello Sport, approfondisce i temi d'attualità in casa nerazzurra. "Detto questo, però, il ritorno di Zenga a San Siro suona minaccioso più per proprietà e dirigenza, nel senso che il confronto sentimentale è più stridente rispetto a quello tecnico. Chiamati a scegliere i loro eroi nella (bella) iniziativa della Hall of Fame, i tifosi dell’Inter stanno votando massicciamente Zenga tra i portieri, com’è giusto che sia. L’impressione è che nel voto ci sia anche il rimpianto per l’amore «acceso» che la gente continua a dimostrare - l’affluenza allo stadio parla chiaro - ma che la proprietà ha disperso dopo le costose fregature del 2016 (Gabigol e Joao Mario). E non è tanto un discorso di fondi investiti, quanto di carisma. L’Inter avrebbe bisogno di uno Zenga. Non in panchina, dove Spalletti merita tempo. Molto più in alto".

Sezione: News / Data: Sab 03 febbraio 2018 alle 12:21 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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