Roberto Mancini torna dalla trasferta di Torino con un -2 pesante in vista della gara di domenica contro il Genoa (stadio Giuseppe Meazza, kick-off ore 12.30). Non si tratta di qualche strana penalizzazione o di qualche punto di sutura che ultimamente ha colpito il malcapitato Dodò, ma i difensori a cui dovrà rinunciare il Mancio contro il Grifone. Sceso in campo da diffidato, capitan Andrea Ranocchia commette fallo su Morata e puntuale arriva l'ammonizione che lo costringerà alla tribuna. Al forfait del 23 azzurro c'è inoltre da aggiungere un ulteriore stop, probabilmente più pesante. Ovvero quello di Juan Jesus, anch'egli ammonito per l'intervento al minuto 80 su Pogba e punito con altri tre turni di squalifica per la gomitata a Chiellini. Gesto evitabile e da condannare che costringe la retroguardia nerazzurra ai minimi storici, o quasi. Coppia centrale out, ma chissà che allo stesso tempo questa non possa essere indirettamente una buonissima notizia per la squadra, con due giocatori affamati, chiamati a dimostrare. Per motivi diversi. Come ammesso dallo stesso allenatore nel post match ("Ora avranno la loro occasione, e secondo me faranno una grande partita"), contro i liguri spazio a Nemanja Vidic e Marco Andreolli.

Particolare, a dir poco, la prima parte di stagione dell'ex centrale del Manchester United. Arrivato a parametro zero con l'Inter che ha battutto sul tempo la concorrenza, il classe '81 di Uzice si è dovuto adattare a un assetto difensivo mai praticato in carriera: la difesa 'a tre' di Walter Mazzarri. Difficoltà, sicurezza a intermittenza, qualche scivolone (clamoroso quello del 'Barbera' contro il Palermo), ma soprattutto una condizione fisica che non lo ha mai assistito, tanto da mettere in secondo piano anche il problema tattico dopo il cambio-coach. Quello contro Gian Piero Gasperini sarà per lui il primo step di una rincorsa che il muro serbo è chiamato giocoforza a vincere. Ranocchia e il classe '91 di Belo Horizonte stanno vivendo un periodo, a livello di prestazioni, molto particolare, e la trasferta dello 'Stadium' ha confermato che la coppia non è al momento certamente impermeabile. Esperienza, potenziale status anche oggi da top player, ma da recuperare. La sfida non è assolutamente impossibile per un giocatore che nell'ultimo decennio si è affermato come uno dei migliori interpreti del ruolo in Europa, e per essere finalmente importante in questa Inter basterà ammirare ed applaudire anche solo il 70% del vero Vidic. 11.01.15: dopo 9 presenze in Serie A e 4 in Europa League, la stagione del serbo può partire da qui.

Discorso diverso per Andreolli, canterano nerazzurro che in quel di Baku contro il Qarabag lo scorso 11 dicembre si è tolto la soddisfazione di indossare quella fascia da capitano sognata da ragazzino, con una prova sontuosa. La scelta di giocarsi le sue carte a Milano è certamente da apprezzare, ma allo stesso tempo crea un certo rammarico per il fatto di vederlo assistere alla maggior parte delle gare dalla panchina, considerando che sicuramente in altre piazze sarebbe titolare, senza 'se' e senza 'ma'. Contro il Genoa sarà il suo terzo 'gettone' in campionato, dopo l'ottima prestazione contro il Sassuolo nel kick-off stagionale e il 5 in pagella nel disastro generale di Inter-Cagliari. Il Genoa dirà da che parte penderà la mini-bilancia del centrale di Ponte dell'Olio. Quel che è certo è che Mancini domenica avrà a disposizione una tandem difensivo affiatato. Chi per un motivo, chi per un altro, Vidic e Andreolli saranno chiamati a dimostrare che, forse, Ranocchia e Juan Jesus non sono poi così lontani.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 08 gennaio 2015 alle 11:28
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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