Intervistato da Blick, Patrick Foletti, preparatore dei portieri della nazionale svizzera, ha parlato approfonditamente di Yann Sommer e del suo passaggio dal Bayern Monaco all'Inter.

Da ticinese parli ormai solo italiano con Yann Sommer?
"Ne abbiamo già riso! Oltretutto il primo SMS che gli ho mandato dopo la firma con l'Inter gliel'ho scritto in italiano. E già in allenamento sentivo che aveva imparato qualche parola di italiano, non necessariamente sempre bella!".

Tre partite, zero gol subiti. Visto da fuori, ha esordito con successo a Milano. Cosa ne pensi?
"Anche io sono molto soddisfatto. Per tutti all'Inter è il numero 1 e questo dettaglio non è da sottovalutare. Yann si inserisce perfettamente nel sistema di Simone Inzaghi e nel suo modo di giocare. E poi, con Gianluca Spinelli, si ritrova nelle mani del miglior allenatore dei portieri al mondo. Con lui, Yann può ancora fare un passo avanti, anche a 34 anni".

Dovrà adattare un po' il suo stile di gioco in Italia?
"Sì, probabilmente un po' in ambito tecnico-tattico. All’Inter lavorano in modo molto meticoloso, molto preciso. Inzaghi non concede molto tempo libero ai suoi giocatori e pretende un'intensità di allenamento molto elevata. Dopo otto anni in Germania, Yann si trova ad affrontare una nuova sfida".

Riuscirà l'Inter a rendere Yann ancora più forte?
"Sì, certamente".

Murat Yakin ha recentemente parlato dei complicati sei mesi di Sommer al Bayern ed è stato molto critico nei confronti del club tedesco e dell'ambiente che si era venuto a creare attorno a Yann. Condividi la sua osservazione?
"Ha usato un'espressione tedesca che non conoscevo come ticinese (ride, ndr)! Direi così: il calcio non ha memoria. Sono state dette e scritte tante cose, ma il passato non mi interessa. Quello che è certo è che il semestre al Bayern è stato un'esperienza importante per Yann, per la sua crescita. Da questo punto di vista sono felice che abbia dovuto sperimentarlo. Anche se per lui non è stato tutto bello e facile".

È stato trattato ingiustamente?
"Come allenatore dei portieri della nazionale svizzera mi sarebbe piaciuto più sostegno, questo è certo. Gli esperti e gli osservatori sono stati duri".

Le critiche le sono arrivate?
"Ha sofferto, il che è normale. Si è trovato in difficoltà per la prima volta, a 34 anni, dopo essere sempre stato in vetta. Ma se l'è cavata grazie alla sua grande forza mentale".

Sommer sarebbe potuto restare al Bayern e ritrovarsi in panchina dopo il ritorno di Manuel Neuer. Ha accennato a questo scenario per la Nazionale?
"Se non avessimo sempre in mente una seconda, terza o quarta opzione, non svolgeremmo il nostro lavoro di staff. Ma non dovremmo nemmeno pensare solo in termini di probabilità. Ciò che è chiaro è che, in linea di principio, il portiere titolare della Nati deve giocare regolarmente per il club".

Per quanto tempo Yann Sommer resterà il numero 1 della Nati?
"Non lo so. Non sarà Yann a decidere né io, ma Madre Natura, secondo il principio di Darwin. Quando sarà il momento, un altro portiere sarà in porta".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 08 settembre 2023 alle 12:55
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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