Non c'è pace per Dejan Stankovic. Il centrocampista nerazzurro si deve fermare nuovamente: troppi problemi al tendine d'achille operato sul finire della scorsa stagione e allora si torna sotto i ferri. Fra pochi giorni è previsto l'intervento di pulizia, dopo i continui dolori che continuava ad accusare. "Appena ho forzato, il male è tornato", ha spiegato Stankovic, ovviamente abbattuto. Un vero peccato, perché il serbo era da qualche giorno al lavoro con il gruppo e il suo rientro sembrava vicinissimo. Invece ecco la beffa e il nuovo stop.

Dopo l'operazione, il numero 5 nerazzurro dovrà affrontare nuovamente la lunga fase di riabilitazione e poi il graduale lavoro di reintegro, prima individuale poi con la squadra. I calcoli non lasciano dubbi: in totale, se tutto andrà bene, ci vorranno due mesi per rivedere il Dragone vestire la maglia nerazzurra. E, sommandoli ai 3 e mezzo già trascorsi, ecco che il periodo di assenza va a sfiorare i 6 mesi: come si fosse rotto un crociato.

"Ma io non mi arrendo: tornerò a dare il mio contributo", ha tuonato Stankovic, come un leone ferito. Intanto, però, Stramaccioni dovrà rivedere i suoi intendimenti lì in mezzo, visto che Stankovic era valutato come il regista arretrato da utilizzare nella linea mediana. D'altronde, le caratteristiche del serbo non sono rintracciabili in nessun altro elemento della rosa interista, per cui l'assenza continuerà a pesare, soprattutto in ottica turn-over.

Ma se da un lato Stramaccioni si rammarica per il nuovo stop di Stankovic, dall'altro sorride pensando alle buone prestazioni di Cambiasso e Guarin, all'inserimento sempre maggiore che potrà avere Gargano e ai recuperi imminenti di Mudingayi e, poco più in là, di Obi. Alternative ce ne sono, per ben figurare sia in campionato che in Europa League. Aspettando Stankovic, che magari non sarà più un titolarissimo (per dirla alla Mazzarri), ma su cui Stramaccioni vorrà fare ancora tanto affidamento. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 19 settembre 2012 alle 09:30
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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