Come chiesto alla vigilia da Josè Mourinho, i giocatori dell’Inter si mettono alle spalle la Champions League e si concentrano sul campionato, affrontando nel modo migliore l’impegno contro il Catania a San Siro. Tornata al secondo posto dopo la travolgente vittoria della Sampdoria ai danni del Bologna, la squadra nerazzurra replica con veemenza superando gli etnei con un tranquillo 2-1 e dimostrando di non avere rivali entro i confini nazionali. La replica giusta dopo le polemiche che hanno fatto seguito al pareggio contro la Dinamo e ai successivi dubbi sul la reale consistenza delle ambizioni internazionali dei campioni d’Italia. Poco consistente, invece, il Catania, che scende in campo per non prenderle e alla fine paga l’atteggiamento troppo rinunciatario. Confermata, sponda nerazzurra, la formazione con il rombo ipotizzata nelle ultime ore, soprattutto quando si è saputo che Samuel Eto’o avrebbe potuto giocare senza problemi al piede. La vera sorpresa è Stankovic in panchina, nonostante il suo stato di forma, con l’innesto di Vieira in mezzo al campo. Dietro Chivu vince il ballottaggio con Santon e si posiziona a sinistra, mentre Cordoba parte titolare al posto di Materazzi, favorito alla vigilia. La vera sorpresa la mette sul piatto Atzori, che rinuncia all’estro narcisistico di Mascara e si affida al solo Morimoto in attacco. Centrocampo ultra rinforzato con Llama, Del Vecchio, Biagianti, Carboni e Izco.
Dopo 4’ la prima occasione da gol, che capita sui piedi di Eto’o: il camerunense è bravo a rubare palla a Silvestre ma il difensore lo disturba al momento di concludere e neanche il tentativo successivo di Sneijder porta i suoi frutti. Scampato il pericolo, il Catania si ricompatta e comincia a ergere un muro a centrocampo per soffocare sul nascere le iniziative nerazzurre. La seconda occasione da rete arriva al 9’ su angolo di Sneijder: Lucio indirizza verso a porta di Campagnolo che con un intervento un pò goffo ma efficace allontana la minaccia dalla propria area piccola. L’Inter, comunque, dimostra di essere sul rettangolo di gioco con la testa, un passo avanti rispetto a martedì scorso. I primi frutti la squadra di Mourinho li raccoglie al 12’: cross dalle retrovie di Muntari, Eto’o manca l’aggancio ma spiazza un impreparato Campagnolo, che deve mestamente arrendersi a questa palla sporca. Per il ghanese però è probabilmente il più bel gol della sua carriera, considerato il periodo nero vissuto recentemente. Muntari è, tra l’altro, l’undicesimo marcatore diverso in campionato per l’Inter, a conferma che quest’anno i nerazzurri sono più squadra rispetto alla scorsa stagione. Gli etnei provano a reagire con un destro dalla distanza di Carboni, che Julio Cesar a scanso di equivoci tocca sul fondo concedendo un corner.
Clamorosa occasione da rete per l’Inter al 28’ quando, da buona posizione, Vieira centra in pieno la traversa con un destro da dentro l’area, facendo gridare al gol tutto San Siro. L’urlo che arriva al 31’ però è giustificato: Sneijder si esibisce nel suo pezzo forte, battendo su punizione Campagnolo e fissando il punteggio su un sacrosanto 2-0. L’olandese si conferma giocatore prezioso per la squadra di Mourinho, anche dal punto di vista realizzativo. Il primo tempo si conclude poi senza emozioni particolari, a parte una richiesta di rigore da parte di Balotelli ignorata da Giannoccaro.
Atzori prova a nuotare controcorrente e inserisce nella ripresa Mascara al posto di Biagianti. L’intento è dare maggiore incisività a un attacco a dir poco spuntato, che ha fatto palesemente il gioco dell’Inter per tutto il primo tempo. Sembra però solo una coincidenza l’occasione da gol capitata sul destro di Carboni, ben servito da Morimoto: un assist che meritava sorte migliore di quella che ha avuto. Stesso discorso anche per il colpo di testa di Eto’o, che manda alto sulla respinta corta di Campagnolo, bravo ad anticipare Vieira su un cross da fermo di Sneijder. Giannoccaro, che ha sostituito Pierpaoli alla vigilia, si rende protagonista di una topica al 65’, quando fischia una punizione in favore del Catania dopo un intervento prodigioso di Corodoba in recupero su Morimoto, lanciato a rete da un pasticcio di Lucio. Le proteste giustificate del colombiano gli fruttano solo un’ammonizione.
Ovazione di tutto lo stadio al 74’, quando Mourinho richiama in panchina Sneijder per inserire Stankovic: ottima la prestazione dell’ex Real Madrid. Emulo di Dida, Julio Cesar pasticcia all’84’ su un tiro non irrestibile di Llama, favorendo l’intervento di Plasmati che il portiere stende sullo slancio. Giannoccaro concede il penalty che Mascara trasforma, mettendo pepe al finale di gara, a cui partecipa anche Krhin, subentrato a Muntari. Bellissima la punizione di Eto’o all’88’, con palla che sfiora l’incrocio dei pali. Ultima giocata del match per il camerunense, sostituito da Materazzi subito dopo, e ultima nota di cronaca di una partita che si conclude dopo 3 minuti di recupero e qualche eccesso di nervosismo. Missione compiuta, dunque, per l’Inter che mantiene la vetta della classifica e può già pensare alla sfida di giovedì prossimo contro il Palermo di Walter Zenga. Concentrarsi sul campionato è il modo migliore per presentarsi con la testa giusta a Kiev il 4 novembre e Mourinho è stato convincente con i suoi giocatori.
INTER-CATANIA 2-1 (2-0)
MARCATORI: nel pt 13' Muntari, 31' Snejder; nel st 39' Mascara (rigore).
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Lucio, Chivu; Zanetti, Vieira, Muntari (41' st Krhin); Sneijder (28' st Stankovic); Eto'o (43' st Materazzi), Balotelli. (Toldo, Santon, Mancini, Arnutovic). All.: Mourinho.
CATANIA (4-2-3-1): Campagnolo; Potenza, Spolli, Silvestre, Capuano; Carboni, Biagianti (1' st Mascara); Izco (1' st Ledesma), Delvecchio (31' st Plasmati), Llama; Morimoto. (Andujar, Marchese, Augustyn, Ricchiuti). All.: Gianluca Atzori.
ARBITRO: Giannoccaro di Lecce.
NOTE: spettatori: 57.745. Ammoniti: Zanetti, Carboni, Silvestre e Spolli per gioco falloso, Cordoba per proteste. Angoli: 6-3 per l'Inter. Recupero: 1' e 4'.
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