Domani sera Andrea Ranocchia ritroverà Giampiero Ventura. I due furono grandi protagonisti nel Bari dei record di alcune stagioni fa. E intervistato da La Stampa, il numero 23 nerazzurro ripercorre le tappe trascorse in Puglia: "Questo Torino mi ricorda il mio Bari - spiega Ranocchia -. Il mister ha portato tanti calciatori con sé. Non so se ha chiesto anche me, ma sapeva che non sarebbe stato facile comunque. Domani lo abbraccerò, lui meriterebbe una big sicuramente". 

Il difensore confronta anche i due tecnici, Ventura e Stramaccioni: "Hanno caratteri e metodi diversi - racconta -, ma noi calciatori non facciamo caso alla carta d'identità. Stramaccioni mi ha dato fiducia, ha puntato su di me perché avevo più esperienza, e adesso i dirigenti in Italia hanno cambiato mentalità anche sui giovani. Juan Jesus, ad esempio, è impressionante". E la Nazionale? "La difesa sta messa bene, ha il blocco juventino, ma non voglio dire altro perché ogni volta che ne parlo mi faccio male...". 

Ranocchia è poi passato all’analisi del momento nerazzurro: "Possiamo certamente lottare per i primi tre posti, ma possiamo ancora crescere tanto. La Roma non ci dava punti di riferimento, arrivavano da tutte le parti, poi abbiamo trovato il giusto equilibrio, come quasi sempre accade, e ci siamo ripresi. Durante le feste abbiamo lavorato tutti, lo dimostra il fatto che chiudiamo bene tutte le gare. Europa League? E' una bella esperienza, ma preferirei vincere lo Scudetto". 

Il calciatore torna poi sulla squalifica comminatagli nel post-gara con la Genoa: "Ho detto soltanto è una vergogna, ma senza rivolgermi né agli arbitri né a nessuno". Un pensiero finale è dedicato a Sneijder: "Wesley è un amico, mi ha aiutato tanto ad inserirmi. Gli auguro tutto il bene del mondo al Galatasaray". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 26 gennaio 2013 alle 12:05
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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