"Vogliamo regalare i tre punti a Galliani". Poche parole, quelle di Palladino, che avevano il suono di un sogno. Nessun auspicio, ma il caldo desiderio di un Monza che aveva iniziato malissimo la stagione, per poi proseguirla all'insegna di ritmo e qualità. E sin dal riscaldamento Galliani sente quello che per lui è un derby. Le telecamere lo pizzicano mentre fa un video dei suoi giocatori mentre eseguono le consuete procedure pre-partita. L'atmosfera di una partita importante per l'Inter, considerando il pareggio del Milan nel pomeriggio a Bologna. L'avvio è con il possesso biancorosso, coraggioso e anche verticale, in alcune circostanze. Le chiusure delle linee centrali sono la chiave degli sviluppi difensivi su entrambi i fronti. Correa ha l'occasione buona, ma non la sfrutta (e non è una novità), centrando Izzo nel tiro diretto all'angolino.

BOTTA E RISPOSTA. La truppa brianzola s'accende in ripartenza, provando a correre sui binari dopo la circolazione palla spesso prevedibile e scolastica. In sessanta secondi si infuria il confronto, tra la gestione nello stretto di Correa, l'annesso e connesso miracolo di Di Gregorio e la ripartenza temibile del Monza su disattenzione e leggerezza di Asllani. Colpani vince prima il rimpallo e corre sul binario per il posizionamento a centro area, sorretto da De Vrij, che anticipa Dany Mota pronto a segnare a porta sguarnita. I cross di Dumfries sono dosati con precisione pari a zero, le intuizioni scarseggiano e il campo raramente si apre. Pessina scaccia il pressing con una dolce giocata a metà campo, le linee reggono, tuttavia la preparazione ai tentativi offensivi sembra non iniziare ancora. Il Monza spezza le pressioni con le iniziative di Colpani e Caprari, andando vicino al bersaglio grosso con la fisicità di Izzo da corner.

L'EQUILIBRIO INVADENTE. La creazione di superiorità numerica s'attiva nella ripresa, quando il Monza ci prova subito a rendersi pericoloso. E' la chiave del destino, o meglio, della metodologia di Palladino. Muovere anche i difensori nella costruzione per spostare di conseguenza pure gli avversari nell'approccio difensivo. L'avanzamento di Acerbi è una pennellata per Lukaku: stacco in avvitamento e altra grande parata di Di Gregorio che sfrutta l'inerzia dopo che Big Rom l'aveva schiacciata forte sul terreno. Un intervento in contro-tempo davvero bello. Pessina s'addormenta, la pressione alta è vincente e Big Rom si prepara per la stoccata che non va distante dall'incrocio. Entrambe tentano di assediarsi reciprocamente con invadenza aggressiva. Machin è la carta per sparigliare la zona centrale, Birindelli quella laterale. Inter e Monza alzano ritmo e velocità, attaccando sulla cresta dell'onda energica. I brianzoli puntano sulle ripartenze. La qualità di Pessina nella gestione tecnica è rilevante e gli ospiti trovano il jolly vincente con lo stacco imperioso di Caldirola, perso in marcatura da Bastoni nel gioco dei blocchi. Lautaro se lo divora davanti a Di Gregorio nell'imbocco dei dieci minuti finali dopo una grande illuminazione di Calhanoglu.

Quel sogno di Galliani e il segno del destino (di Caldirola). Il Monza cala un altro asso dopo quello dello Stadium. Inter ancora nel buio in campionato. Tre sconfitte consecutive a San Siro: la storia (in negativo) è stata scritta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 16 aprile 2023 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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