Ora che con il suo rientro ad Appiano Gentile, accompagnato prima dalle parole dell'agente Gordon Stipic e poi dalle sue stesse, attesissime, dichiarazioni, il caso Hakan Calhanoglu sembra rientrato, mentre la dirigenza continua a lavorare sull'arrivo di Ademola Lookman, vale la pena concentrarsi sull'Inter che si sta delineando. I due incontri in sede con Cristian Chivu hanno chiaramente indirizzato la strategia di mercato nerazzurra, affine con le idee del nuovo allenatore. L'eventuale acquisto dell'anglo-nigeriano invita a pensare a una squadra inizialmente focalizzata sul 3-4-2-1, per quanto la versatilità del romeno anche a gara in corso consiglia di non cadere nel 'tranello' tattico. 

Nella speranza che il reparto offensivo venga definito al più presto con Lookman al posto di Mehdi Taremi, il punto di domanda principale riguarderà il centrocampo, dopo 6 anni di sistema a 5, che perderà un uomo per prestarlo all'attacco. Posto che tutto dipenderà dagli equilibri che Chivu saprà impartire ai propri giocatori, la sensazione sulla carta è che ci sia un po' da lavorare per sostenere tre punteros. Quanti dei centrocampisti in rosa, escluso ovviamente il partente Kristjan Asllani, hanno le capacità aerobiche e tattiche per sopperire all'assenza di un collega di reparto e dividersi il centrocampo con un altro? Al Mondiale per Club si è assistito a un aperitivo di ciò che potrebbe accadere, Nicolò Barella in particolare è stato parecchio sollecitato in una posizione più centrale, garantendo il solito contributo di qualità e corsa, senza mai risparmiarsi. Quindi per lui è un grande sì, saprà adattarsi alle nuove richieste pur rinunciando a qualcosa in fase offensiva. 

I dubbi riguardano soprattutto i vari Hakan Calhanoglu, Piotr Zielinski e Henrikh Mkhitaryan. Nell'ordine. Il turco, oltre a essere reduce da una fastidiosa telenovela di mercato, viene da una stagione che per i suoi standard è stata un po' al ribasso. Pur collezionando numeri assai importanti. Soprattutto dal punto di vista fisico ha patito qualche infortunio di troppo e Stefano Rapetti, con il suo staff, dovrà dare il meglio di sé per prepararlo a quello che potrebbe essere l'ennesimo cambio tattico della sua carriera italiana, già sperimentato comunque in Nazionale senza troppi patemi. Senza dubbio, nel corso della gestione di Simone Inzaghi, Calha è cresciuto in tante voci, soprattutto quella dell'interdizione. Regista e mediano di rottura al tempo stesso, per lui è stata un'evoluzione naturale e se trovasse continuità in un centrocampo a due sarebbe una benedizione. Ma di pari passo deve liberarsi dalle scorie mentali che probabilmente lo hanno appesantito nelle ultime settimane. 

Su Mkhitaryan e la sua capacità dio adattamento non ci sono dubbi. Anche lui è sempre stato una spugna nell'apprendere nuove disposizioni tattiche. Spesso a gara in corso gli è stato chiesto di abbassarsi e reggere la mediana quasi da solo. Mentalmente per l'armeno non ci sarebbero difficoltà ad adattarsi. La perplessità è relativa soprattutto all'anagrafe. A 36 anni compiuti, con i 37 a inizio del 2026, riuscirebbe a reggere un peso extra di fatica? Ecco, se Chivu lo centellinasse gestendolo in modo saggio Mkhitaryan sarebbe un valore aggiunto non da poco e potrebbe essere utile anche sulla trequarti all'occorrenza. Il tecnico dovrà soprattutto resistere alla tentazione di renderlo irrinunciabile come accaduto fino al 31 maggio scorso: sarebbe un vantaggio per tutti.

Zielinski è un altro centrocampista che rischia di soffrire il cambio di modulo. Il polacco ha già giocato, anche in Nazionale, in una mediana a due quindi non sarebbe un neofita. Sono piuttosto le cartoline della stagione appena conclusa a far storcere il naso. Sia perché la fragilità fisica lo ha portato ad assentarsi troppe volte, sia perché quando chiamato in causa in fase di copertura non è che abbia offerto il meglio di sé, usando un eufemismo. In parole più semplici, se gli si chiede di tenere la posizione Ziello se la cava, se gli si chiede di 'tenere' l'avversario iniziano i dolori. E se il centrocampo ha un uomo in meno già in partenza, si rischiano scompensi.  Per il polacco forse sarebbe meglio un ruolo più avanzato, visto che sulla qualità tecnica, anche negli spazi stretti, non ha eguali nella rosa nerazzurra.

Capitolo Davide Frattesi. Si dice che possa avere un compito da trequartista tattico, per la sua capacità di attaccare l'area di rigore. Certo, è possibile. Ma uno con le sue caratteristiche aerobiche e di gamba potrebbe essere molto più utile in mediana, a coprire parecchi metri di campo e sfruttare la capacità di corsa e di recupero. Dovrebbe rinunciare ai suoi amati inserimenti, ma con i giusti equilibri che coinvolgano gli attaccanti qualche incursione gli verrebbe concessa. E partendo da dietro sfrutterebbe al meglio questa skill. Non è un caso se Chivu non prenda neanche in considerazione l'idea di rinunciarvi, Core de Roma potrebbe davvero avere un ruolo centrale in questa Inter.

Infine c'è lui, un piacevole punto di domanda. Petar Sucic si è presentato al mondo nerazzurro negli USA, entrando in punta di piedi e mostrando alcune delle sue doti. I tifosi ancora devono imparare a conoscerlo, ma le vibes sono assolutamente intriganti. Capacità polmonari simili a quelle di Marcelo Brozovic, adattabilità a ogni ruolo di centrocampo e tecnica necessaria per far girare il pallone in modo intelligente. Naturalmente, le sensazioni vanno confermate sul campo ma con il trascorrere del tempo non sarebbe una sorpresa vederlo sempre più coinvolto nell'undici di partenza, con buona pace dei titolarissimi lasciati in dote da Inzaghi. Il nuovo corso prevede anche questo tipo di scelte e Chivu non sembra un allenatore che si fossilizza sul pedigree, quanto piuttosto su ciò che vede in allenamento. 

Poi, sia chiaro, parlare di titolari e riserve oggi è una banale elucubrazione mentale perché con il carico di partite che attende i nerazzurri ci sarà inevitabilmente spazio per tutti. L'Inter non sarà camaleontica solo tatticamente, ma anche nell'alternanza dei giocatori di volta in volta. L'esperienza dell'ultima stagione, in cui l'undici tipo è arrivato trascinandosi agli appuntamenti decisivi, deve pur aver insegnato qualcosa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 23 luglio 2025 alle 20:00
Autore: Fabio Costantino
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