Se anche Beppe Marotta si sbottona, vuol dire che non servono altre conferme. Alexis Sanchez sta aspettando l'Inter ormai da settimane (LEGGI QUI L'ANTICIPAZIONE), dopo la fine dell'esperienza più che positiva a Marsiglia in cui ha collezionato 18 gol e 3 assist in tutte le competizioni e, in barba a un curriculum sanitario storico non certo esaltante, non ha saltato neanche un impegno per infortunio. Le parole dell'AD Sport nerazzurro nella lunga intervista a Radio TV Lega Serie A sanno di palese apertura a un suo ritorno: "Fa piacere che Sanchez voglia tornare. È veramente un campione, ha grande passione per il suo lavoro. È andato via a malincuore e ora ha lanciato segnali di ritorno, questo è vero". Porta spalancata, sempre che Joaquin Correa lasci l'Inter nei prossimi giorni (dopo l'interesse di Fiorentina e Genoa, non più così concreto, fa parte della cerchia dei calciatori che il Torino sta valutando). Nel frattempo il cileno la sua parte la sta facendo, rifiutando molte altre destinazioni e aspettando pazientemente che si concretizzi la sua esperienza bis in maglia nerazzurra. 

El Nino Maravilla finora ha declinato le proposte di numerosi club: quelle ricche dall'Arabia (Al Shabab e Al Nassr), quelle dalla MLS, quelle dalla Turchia, quella dal Santos e la più recente dal Lens. Finché c'è la possibilità di tornare a Milano e in Italia, il resto è stato messo in stand-by. Ovviamente, con il club di Viale della Liberazione c'è già l'intesa economica da svincolato: 2,5 milioni più bonus per un anno di contratto, cifra ben lontana da quella percepita nel biennio nerazzurro e da quella intascata come buonuscita per 'togliere il disturbo' in un momento in cui la dirigenza doveva tagliare i costi. Un addio poco gradito dall'attaccante classe '88, che però non ha lasciato il segno vista la sua ferrea volontà di riprendere il discorso dove lo aveva lasciato (20 reti e 23 in 109 presenze in tre stagioni, la maggior parte da subentrato).

Ovviamente, se Correa uscisse anche in prestito, ci sarebbe anche un vantaggio economico in questo avvicendamento confrontando al lordo i due stipendi, ma tutto nasce soprattutto da una questione tecnica. El Tucu non convince più dopo due stagioni deludenti e lui stesso percepisce questa sfiducia. Il cileno invece, al netto dei 34 anni compiuti, è ancora in grado di fare la differenza e garantirebbe quella qualità mista a personalità di cui c'è sempre bisogno in una squadra che mira a obiettivi importanti. Inoltre, Sanchez ha dimostrato di saper interpretare tutti i ruoli davanti e di essere un 'creatore di gioco', un altro regista offensivo che nei due anni al Meazza ha saputo fare la differenza. Il suo arrivo, come quello di Marko Arnautovic, risponderebbe a esigenze economiche ma anche tecniche, perché si incastrerebbe (come già fatto due anni fa) perfettamente con la filosofia calcistica di Simone Inzaghi, garantendo qualche rete, diversi assist e molte chance da gol.

Il tocopilliano dunque continua ad attendere che l'Inter trovi una sistemazione a Correa, pronto a ripetere la sua esperienza nerazzurra. Per la gioia di Marotta che, in tempi non sospetti, definì il suo gol decisivo alla Juventus allo scadere in Supercoppa come quello che gli aveva dato maggior gioia.

Sezione: Esclusive / Data: Lun 21 agosto 2023 alle 22:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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