Deki e Thiago Motta, i due aghi della bilancia nelle scelte di Mourinho

Mancano solo tre giorni al derby, ma in casa Inter i campanelli d'allarme per quel che riguarda il centrocampo continuano a suonare intensamente. Ormai fuori gioco per la gara col Milan, dopo nemmeno una settimana dal suo ritorno in campo, il ghanese Muntari, questa mattina non si sono allenati col gruppo nemmeno Dejan Stankovic e Thiago Motta, i quali si sono sottoposti solo a terapie e fisioterapia. Un macigno, per Mourinho, che dovrà aspettare domani per avere il responso definitivo sulla loro disponibilità per la stracittadina tanto attesa. Per il tecnico, sarà fondamentale che recuperi anche uno solo dei due, perché in tal caso potrebbe aprirsi per lui una nuova strada, quella del ritorno al rombo.

Il 4-3-1-2 è il modulo che Mou vorrebbe tornare a utilizzare nel derby, per dare un po' più di equilibrio alla squadra, dopo le due serate da montagne russe vissute col 4-2-3-1 nelle sfide con Siena e Bari. In questo caso, il serbo e l'italo-brasiliano si giocherebbero una maglia nel ruolo di esterno di sinistra, con Cambiasso vertice alto, Zanetti a destra e Sneijder a ridosso delle due punte, presumibilmente Milito e Pandev. La battaglia della mediana si giocherà comunque tra questi nomi; difficile, infatti, che Mourinho in una gara talmente delicata possa decidere di buttarsi inserendo uno dei tanti giovani che in questi ultimi tempi si sono allenati con la prima squadra, alcuni scendendo anche in campo.

Qualora invece ci fosse pollice verso per i due centrocampisti in bilico, allora sarà inevitabile rischiare il modulo con Milito e i tre trequartisti, ma con qualche modifica dietro: dovrebbe essere la volta buona del ritorno dal primo minuto di Santon sulla fascia sinistra, con Cordoba che magari potrebbe essere preferito a Lucio che sta vivendo un periodo di appannamento. Zanetti e Cambiasso i mediani, poi il tris d'assi Pandev-Balotelli-Sneijder completerebbe il tutto. Modulo spericolato che probabilmente porterà con sé qualche rischio contro gli schemi di Leonardo; ma queste sembrano essere le due strade, a meno di qualche colpo di bacchetta magica di Mourinho...