Grande attesa in casa Inter per il match contro il Fluminense negli ottavi del Mondiale. Tra i più ansiosi Carlos Augusto, brasiliano come i prossimi avversari. Ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport. "Sarà speciale per me, immagino lo stesso anche per Luis Henrique perché conosciamo il Fluminense e sappiamo cosa ci aspetta. Sarà una partita molto difficile, quanto o più del River, l’ho già detto nello spogliatoio: dobbiamo mantenere il livello, essere concentrati e duri nei contrasti".

Significa che il Fluminense picchierà quanto il River?
"No, forse un po’ meno… (ride, ndr). Ma, al di là degli scontri fisici, col River abbiamo vinto con la tecnica e ne servirà ancora di più col Flu che ha mostrato molta qualità: se non si sta attenti si rischia, ma siamo preparati a tutto".

Vi serviva una partita di questa intensità e durezza per la sveglia definitiva post-Monaco?
"Sono già passate tre partite, la Champions è lontana e ci riproveremo il prossimo anno. Ne abbiamo parlato, bisogna sempre ricordare cosa abbiamo sbagliato perché non capiti più, ma poi la vita va avanti e il calcio ti dà sempre un’occasione: prima della nuova stagione, vogliamo toglierci soddisfazioni anche in questo Mondiale per Club".

Prima del match tutto il mondo ha parlato di Mastantuono, ma la stellina più brillante è stata Pio. Come state proteggendo Esposito?
"È talmente maturo che si protegge da solo, serve solo la giusta pazienza e non caricarlo di responsabilità. Non si può pensare che adesso debba segnare in ogni partita".

Nelle sue posizioni, difesa e centrocampo, che meccanismi stanno cambiando con Chivu?
"Abbiamo avuto poco tempo per lavorare, però ci conosciamo così in profondità che basta poco per connetterci, anche cambiando qualcosa. Il mister ci fa stare bene insieme e sta portando, poco a poco, idee leggermente diverse da prima. C’è più verticalità su palla rubata, più pressione quando perdiamo un possesso, forse anche più cattiveria, che è poi quello che avete visto contro il River. È importante anche questo, combattere senza paura di fare falli: stiamo provando a sentirci più liberi anche da questo punto di vista perché poi abbiamo la tecnica per fare la differenza".

Come va la concorrenza con Dimarco?
"Benissimo, c’è un rapporto ottimo. “Concorrenza” e “rivalità” nel calcio non sono parolacce: questa è l’Inter e c’è bisogno di tanti mancini. Anzi, siamo una bella comunità: Fede, Bastoni, io, dietro abbiamo pure Acerbi. Adesso c’è anche Carboni, ma lui deve fare la differenza davanti".

Luis Henrique, invece, è tutto destro: Maicon ci ha detto che voi due siete brasiliani... diversi.
"Ho letto, lui sarebbe il brasiliano brasiliano e io sarei un po’ più svizzero (ride, ndr). Forse è così, ma siamo entrambi fieri delle origini. E poi diamo tempo a Luis: ha colpi da grandissimo giocatore, da brasiliano vero appunto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 giugno 2025 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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