Come già successo nella passata stagione, tocca ancora a Samir Handanovic far tappa nella sala stampa dell'Olimpico di Roma al fianco del tecnico Inzaghi per presentare la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Inter. FcInterNews.it, presente sul posto col proprio inviato, vi riporta le parole del capitano nerazzurro alla vigilia della sfida contro i viola che vale un trofeo. 

Come definisci questa stagione? Cosa servirà nelle ultime settimane? 
"La stagione non la posso ancora definire, le partite che mancano saranno determinanti". 

Come è andato l'incontro con Mattarella?
"È stata un'esperienza un po' diversa, mi ha fatto piacere vederlo. Quando mi ha dato la mano ha capito che ero Handanovic e mi ha detto che il presidente sloveno era stato tre giorni fa qui e io non lo sapevo (ride, ndr). Conosceva bene i giocatori e questo mi ha fatto effetto".

Cosa ha dato la svolta alla stagione?
"Le sconfitte ti riportano alla realtà e ti tolgono la felicità e che magare a volte non devi andare, quindi con le vittorie è aumentata l'autostima. La vittoria è la miglior medicina, tutto è andato come fosse normale perché la fiducia è aumentata". 

Quale sarà il tuo futuro dopo questa partita?
"Del mio futuro ancora non so niente. Questa partita la aspetto come tutte le altre, sappiamo che è una finale e che siamo all'Inter per alzare trofei. Negli ultimi anni siamo tornati dove meritiamo di stare. Siamo qui per questo". 

Ha perso la titolarità, ma le parole di stima dei compagni no. A partire da Onana. 
"Dal 2004, da quando sono arrivato in Italia, ho sempre fatto il professionista. Bisogna anche adattarsi ai ruoli che ti aspettano, è tutto importante anche nello spogliatoio e fuori dal campo. Ho avuto gente da cui potevo imparare e la cosa di cui sono più soddisfatto in carriera è la crescita. La fascia mi ha responsabilizzato anche in altre cose che prima non facevo".

Quest'anno hai dovuto toccare corde particolari nello spogliatoio?
"No, ogni stagione ha il suo perché. Quando c'è un po' di nervosismo è positivo, perché la gente ci tiene. Quando due si mandano a quel paese vuol dire che qualcuno ci tiene, anche se non è bello da vedere. È peggio se nessuno dice niente. Non so se sei soddisfatto della risposta che ho dato".

Sezione: Focus / Data: Mar 23 maggio 2023 alle 19:38 / Fonte: dall'inviato all'Olimpico, Stefano Bertocchi
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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