Dalle minacce di morte alla richiesta di un autografo nel giro di una settimana. È quanto successo a Robin Gosens, che sui social ha raccontato un episodio che l'ha visto protagonista con un tifoso dopo il successo dell'Union Berlino sul Wolfsburg dopo il pari del 7 febbraio nello scontro diretto con il Mainz.

"Dopo la vittoria per 1-0 con il Wolfsburg mi sono fermato con alcuni tifosi che mi avevano chiesto foto e autografi - ricorda l'ex Inter -. Uno di questi aveva un volto familiare, ma inizialmente non sono riuscito a inquadrarlo. Quando sono salito in macchina per tornare a casa ho avuto l'illuminazione. Era lo stesso ragazzo che dopo la partita col Mainz mi aveva augurato la morte perché secondo lui, durante una contestazione dei tifosi, avevo un'espressione sbagliata. Mi scrisse che io e la mia famiglia meritavamo la morte e che non c'era bisogno di persone come me su questa terra. Mi guardo il profilo delle persone che mi augurano la morte, per questo l'ho riconosciuto".

"Questi eventi evidenziano un grande problema: la nostra società è mossa dall'invidia - conclude Gosens, allargando la sua analisi -. Molti vengono divorati da questo sentimento e l'unico modo che hanno per sentirsi bene è quello di dire ad altri che tutto quel che fanno fa schifo e non vale niente. Si genera odio, troppo odio. Bisogna porsi meglio col prossimo. Diciamo a uno sconosciuto che ci piace come è vestito, invece di invidiarlo. Le persone di successo non lo sono per grazia ricevuta ma perché hanno lavorato duro e hanno fatto dei sacrifici. Mi chiedo però che razza di persona può augurare la morte a uno e poi chiedergli un autografo cinque giorni dopo dicendogli che lo stima". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 16 febbraio 2024 alle 15:58 / Fonte: Gazzetta.it
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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