Tra gli ex interisti presenti al memorial di oggi in memoria di Mauro Bellugi, Riccardo Ferri ha parlato di lui con il sorriso sulle labbra cosa che viene naturale ogni volta che si pensa a Bellugi come lo stesso ex difensore ha detto ai microfono dei cronisti presenti. "Un compagno di vita, compagno di qualche serata spensierata... Era una persona alla quale era impossibile non volergli bene. Quando certe morti cruente colpiscono qualche atleta risultano molto forti. Quando era in ospedale lo chiamai e mi disse: 'Per stemperare, ti racconto una barzelletta' e lo fece davvero. Mi disse pure che gli avevano proposto le protesi, lui disse: 'Ero un calciatore, anziché le protesi mettetemi le pinne così nuoto un po'. Lui era fatto così. La sua morte fu appunto cruenta perché si era già abituato alla sua nuova vita senza gambe, già pensava alla sua nuova vita, aveva metabolizzato. Purtroppo sono subentrate altre complicanze e sapete come è andata a finire. È stata una cosa davvero brutta". Dopo vari aneddoti raccontati sul Bellugi calciatore e sul Mauro uomo, Ferri ha risposto anche sull'Inter attuale. 

Fa strano vedere Inzaghi sulla panchina dell'Inter?
"No. Fa strano semplicemente perché tutti si aspettavano di continuare a vedere Conte. Però nel calcio ci sono i cambiamenti repentini e questo cambiamento ti ha portato ad una scelta non dico scontata ma se vuoi continuare a vincere deve avere un allenatore che ha caratteristiche importante. Sul palcoscenico degli allenatori rimasti Inzaghi è l’identikit adatto per la panchina dell’Inter".

Conte riuscirà a trovare una squadra a seconda delle sue aspettative in questo anno post-pandemia?
"È uno dei pochi pensieri che non mi è mai entrato in testa perché è un problema di Conte. Però posso dire che è un top coach e a livello europeo credo ci siano tante squadre che possono coinvolgerlo, soprattutto in Inghilterra. Glielo auguro perché lo reputo un amico e gli voglio bene, gli auguro possa trovare una squadra. Mi dispiace molto sia andato via dall’Inter perché aveva un progetto importante, non era ancora completo ed è stato un peccato non poterlo completare".

Si aspettava l’addio di Conte?
"No, assolutamente. Nessuno si aspettava neanche tutto quello che è successo precedentemente. Sono situazioni difficili da valutare da fuori. Chi è all’interno è il più indicato a fare valutazioni”.

Quello di Hakimi è una perdita importante?
"Certo, però ci sono delle altre perdite altrettanto importanti che vanno risanate. Credo l’Inter lo faccia solo per questioni economiche quindi inutile che ci lamentiamo che il calcio va in una direzione e poi ci meravigliamo se si devono far fronte a delle spese. L’unica soluzione è fare delle cessioni richieste soprattutto".

Barella secondo lei potrà fare un Europeo importante dopo la stanchezza accumulata con Conte?
"La stanchezza quando vai in Nazionale hai motivazioni naturali e chi ti accoglie sa che hai alle spalle una determinata stagione. Da lui mi aspetto semplicemente che faccia quello che ha fatto vedere finora, non solo all’Inter ma anche al Cagliari. La crescita continua, ha dimostrato di essere un giocatore importante. È arrivato a Milano, dove ad alcuni è venuto il braccino per usare un termine tennistico, e ha crescere sotto tutti i punti di vista. È un giocatore completo e Mancini può dire di avere un bagaglio di giocatori di grande livello, grazie anche alle scelte che ha fatto, a volte azzardate ma che hanno dato i suoi frutti".

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Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 04 giugno 2021 alle 21:34 / Fonte: dall'inviato Mattia Todisco
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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