Passato, presente e futuro nella lunga intervista rilasciata da José Mourinho al The Telegraph: "Non è che ho paura di lavorare con i club non 'costruiti per vincere' - precisa il portoghese -. Quando alcuni allenatori hanno raggiunto un certo livello forse dicono: 'Lavorerò solo per progetti fatti per vincere'. Il mio lavoro è cercare di trasformare i club in club 'fatti per vincere' o per raggiungere degli obiettivi".

L'ex allenatore dell'Inter poi spiega: "La descrizione del lavoro dei miei sogni è 'head coach' (capo allenatore, ndr). Questo è il mio sogno. Essere l’allenatore. Essere colui che lavora con la squadra, concentrato sullo sviluppo dei giocatori, sulla preparazione delle partite. Sfortunatamente, ho avuto delle situazioni in cui dovevo essere molto più di questo. Quando sei molto di più non sei un allenatore bravo come potresti essere".

Ma quale sarà il futuro dello Special One? "L’unica cosa che voglio è che i traguardi e gli obiettivi vengano stabiliti da tutti in modo equo. Non posso andare in un club dove, per via della mia storia, l’obiettivo è vincere il titolo. Quello che sto dicendo è che le persone dovrebbero guardarmi nel modo in cui mi guardano gli altri. Quello che è importante per me è che il club abbia degli obiettivi e che io possa dire che sono pronto a lottare per questi. E che siano almeno semi-realistici. Perché quando andai alla Roma nessuno sognava la finale di Europa League e noi ce l’abbiamo fatta. Non è possibile che vada in un club quasi retrocesso e l’obiettivo sia vincere la Champions League. Ritiro? Ho 61 anni e la gente pensa che voglia smettere a 65. Non è affatto così, ho ancora tantissima strada davanti a me".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 22 aprile 2024 alle 19:44 / Fonte: Calciomercato.com
Autore: Stefano Bertocchi
vedi letture
Print