Luc Castaignos sta continuando la sua carriera al Magdeburgo, ma nel suo curriculum è presente anche una sfortunata parentesi con l'Inter. "A quell’età se non giochi tanto è normale lasciare la squadra - racconta l'olandese a Gianlucadimarzio.com -. Quando giocavo era per rimpiazzare attaccanti come Milito ed Eto’o e queste 'eredità' mi sono pesate. Non era il momento giusto per me per giocare lì".

Ma come arrivò il trasferimento a Milano? "È successo tutto in fretta. Volevano che arrivassi già a gennaio, ma prima volevo finire la mia stagione in Olanda. Ero ancora troppo giovane e stavo segnando tanto. Ho rischiato perché un interesse del genere non sai se tornerà". 

Per l'olandese è stata comunque "una bellissima esperienza in quella che al tempo era la squadra più forte del mondo. Poi amo l’Italia, mi è sempre piaciuto come Paese. Lì la vita ruota attorno al calcio. Sneijder per me era intoccabile. Era dominante in tutto quello che faceva, soprattutto un maestro delle punizioni. Quando sono arrivato e ho firmato, Sneijder era lì con Ausilio per darmi il benvenuto. Mi ha dato subito una mano, è stato molto carino con me. In quello spogliatoio, si pensava solo a vincere. Con Obi e Coutinho eravamo molto legati. Il brasiliano già ai tempi era incredibile, poteva fare quello che voleva. Se avesse giocato di più, avrebbe fatto il triplo di quello che ha fatto fino a oggi". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Sab 21 gennaio 2023 alle 11:36
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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