Ieri l'ennesima prestazione di alto livello che gli ha consegnato per la terza volta in quattro partite di Champions League il premio di Man of the Match. Oggi la prospettiva che quelli a venire siano gli ultimi mesi di Marcelo Brozovic con la maglia dell'Inter. Il contratto in scadenza il 30 giugno 2022 è ancora oggetto di discussione tra l'entourage del centrocampista croato e la dirigenza nerazzurra. Piero Ausilio nelle scorse ore ha ribadito l'assoluta volontà dell'Inter di rinnovargli il contratto perché lo considera al centro del progetto. E viste le prove sul campo, non è difficile essere d'accordo. Non c'è però grande ottimismo, almeno secondo quanto filtra da Viale della Liberazione, perché dopo un primo incontro alcune settimane fa e quello saltato a fine ottobre per motivi personali di chi rappresenta Brozo, c'è bisogno di parlare nuovamente. Il problema rimane lo stesso: la distanza tra offerta nerazzurra e richiesta del classe '92 di Zagabria. La prima è di 5 milioni di euro netti più bonus per arrivare a circa 6 milioni. La seconda invece è più alta, perché si tratterebbe, nella testa del diretto interessato, dell'ultimo contratto importante della propria carriera alla soglia dei 30 anni e quindi, inevitabilmente, vuole ottimizzare al massimo.
Oggi Brozovic guadagna 4 milioni netti più bonus per arrivare a 4,5 milioni. Per questo passare dai 4 ai 5 netti per lui non sarebbe un grande upgrade. Considerando il suo ruolo primario nella squadra di Simone Inzaghi, che mancano 7 mesi dalla scadenza del contratto (il che 'obbliga' la sua attuale società a ricomprarne il cartellino) e che, in caso di mancato accordo con l'Inter, il croato non rimarrebbe certo in mezzo a una strada visto che qualche approccio dall'estero c'è già stato (da parametro zero farebbe gola a molti club disposti ad assecondarne le richieste economiche), è inevitabile che lui si senta in una posizione di forza in sede di trattativa. Si spiega così la convinzione di meritare almeno 6,5-7 milioni netti più bonus nel nuovo contratto, che lui vorrebbe fosse quadriennale mentre la dirigenza nerazzurra preferirebbe un triennale. Un dettaglio meno preoccupante della base economica al centro della discussione.
Il numero 77 dell'Inter vuole continuare a vestire la maglia che lui ama, questo è fuori discussione. Ma non sembra intenzionato a concedere sconti vista la sua posizione contrattuale e la concreta possibilità di andare a guadagnare molto all'estero. Al contempo, difficilmente da Nanchino arriverebbe il via libera per un rinnovo molto più ricco di quanto stanziato da Beppe Marotta e Ausilio, che al massimo potrebbero spingersi sui 5,5 milioni netti più bonus e lo sforzo potrebbe non essere sufficiente. Bisognerà dunque parlarne ancora, con il rischio che le parti non raggiungano un accordo entro fine anno. E se davvero fosse questo l'epilogo della trattativa, non si può dare per scontato che l'Inter si rassegni a perdere il giocatore a zero. In caso di evidente e insanabile rottura, tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe anche una cessione in caso di offerta durante il mercato di gennaio, anche a una cifra bassa. Una miseria per il valore di Brozovic, un'opportunità finanziaria per le casse nerazzurre che altrimenti non incasserebbero nulla qualche mese dopo. Però questa eventualità costringerebbe la dirigenza ad andare sul mercato per trovare un sostituto, impresa estremamente ardua nel mercato di riparazione, anche alla luce del peso di Epic Brozo nello scacchiere nerazzurro. Soluzione estrema, ovviamente, perché ad oggi nessuno in società vuole prenderla in considerazione ma c'è la consapevolezza che nulla vada escluso.
In questo momento di distanza tra le parti però nulla va escluso a priori. L'intenzione di entrambe è rinnovare, non c'è alcun dubbio in merito. Ma per farlo bisognerà trovare una quadra che ad oggi sembra lontana. Tempo ce n'è ancora, ma da gennaio le regole permetterebbero all'ex Dinamo Zagabria di firmare per qualsiasi altro club. Fino ad allora, la partita rimarrà apertissima.
Oggi Brozovic guadagna 4 milioni netti più bonus per arrivare a 4,5 milioni. Per questo passare dai 4 ai 5 netti per lui non sarebbe un grande upgrade. Considerando il suo ruolo primario nella squadra di Simone Inzaghi, che mancano 7 mesi dalla scadenza del contratto (il che 'obbliga' la sua attuale società a ricomprarne il cartellino) e che, in caso di mancato accordo con l'Inter, il croato non rimarrebbe certo in mezzo a una strada visto che qualche approccio dall'estero c'è già stato (da parametro zero farebbe gola a molti club disposti ad assecondarne le richieste economiche), è inevitabile che lui si senta in una posizione di forza in sede di trattativa. Si spiega così la convinzione di meritare almeno 6,5-7 milioni netti più bonus nel nuovo contratto, che lui vorrebbe fosse quadriennale mentre la dirigenza nerazzurra preferirebbe un triennale. Un dettaglio meno preoccupante della base economica al centro della discussione.
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