Un inizio anonimo, un po' come il numero che porta sulle spalle, il numero 6. Matias Silvestre, non ha convinto proprio nessuno nelle sue comparse, brevi ma intense, con la casacca nerazzurra. Impacciato come il Romanò visto contro il Rubin Kazan e contro il Neftchi, inaffidabile come il Lucio che ora esce a testa bassa da Vinovo. Però ha segnato una nuova era. Sì, perché Matias Silvestre rappresenta un nuovo modo di intendere il calciomercato in Italia. Con più precisione all'Inter. Una volta senza se e senza ma, il giocatore che rendeva al di sotto delle aspettative, veniva visto quasi come un malware del pc. Come un qualcosa da rispedire via al più presto, anche al peggior offerente.

C'erano una volta i tempi dei Suazo, ovvero di quei giocatori che avevano deluso, e che venivano mandati a spasso in vari campionati alla ricerca di fortune con contratti a peso d'oro. Ora Silvestre (vedi le voci correlate Fair Play Finanziario, crisi, spalmatura) è parte, se non icona di una nuova era. Il suo acquisto va valorizzato: i milioni tirati fuori per lui, giustificati. Stramaccioni ha l'obbligo di aver fiducia in lui e di puntarci. A meno di offerte clamorose (e quando dico clamorose, parlo di cifre vicine ai 5 milioni di euro), l'argentino resterà all'ombra della Madonnina per almeno un altro anno. Lasciano quindi il tempo che trovano, le voci che radiomercato sta lanciando, tra cui non ultima quella di uno scambio sull'asse Milano-Napoli con Hugo Boss Campagnaro.

Le indiscrezioni raccolte, parlano di un giocatore parecchio demotivato dopo l'ennesima esclusione. La gara contro il Napoli, complice l'assenza forzata di Samuel, sarebbe potuta essere quella del rilancio. Stramaccioni, invece, conscio delle innumerevoli opportunità in cui avrà modo di impiegare il giocatore, ha deciso di non forzare i tempi. Tutto in linea con il nuovo modo di intendere il mercato della società: proprio per questo, il caso Sneijder deve far riflettere. Un tempo i grandi giocatori vivevano sotto campane di vetro. Ora, diventano quasi vittime dei loro ingaggi faraonici. E così, ci si trova ad avere un olandese ex campione d'Europa, del Mondo e d'Italia in lista di sbarco, e un difensore tutto (o quasi) da pagare (8 milioni il conto finale da consegnare al Palermo) a cui tocca dare fiducia. Obbligata.

L'imminente rientro di Chivu, chiude le porte alla necessità dell'Inter di intervenire sul mercato in entrata dei difensori. L'unico nome che potrebbe arrivare a dare man forte, già da gennaio, è quello di Hugo Campagnaro (in scadenza col Napoli). I rapporti tra Napoli e Inter sono buoni, ma molto probabilmente il difensore (in scadenza) raggiungerà a giugno l'ex compagno Gargano (prossimo al riscatto). Tornando a Silvestre, se saranno rose fioriranno. Non si escludono colpi di scena in estate: l'obbligo di riscatto non è altro che una stretta di mano tra le due società. Il caso Poli insegna, Matias intanto proverà a rendere almeno decimale il numero che porta sulle spalle. Ma almeno, ha iniziato un nuovo corso, no?

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 dicembre 2012 alle 00:01
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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