Si avvicina Natale (a proposito: auguri) e in teoria tutti dovrebbero essere più buoni. Ci sta durante le feste. Mai e poi mai vorrei essere bacchettato da Babbo Natale. Lungi da me essere il Grinch della situazione, ci mancherebbe.  
Ma sinceramente non mi è sembrata proprio una settimana così tranquilla. Tutt’altro.
A partire dal botta e risposta tra Wanda Nara e Ausilio su Icardi. Con la moglie e (soprattutto) agente del giocatore che svela come il Capitano dell’Inter in pratica fosse già stato ceduto alla Juve ma abbia rifiutato tale trasferimento. E il dirigente dei nerazzurri che nega il tutto, aggiungendo che il numero 9 della Beneamata non militerà mai e poi mai con gli acerrimi rivali.
Ecco, a prescindere dallo schieramento scelto, mi sembra evidente che tra l’argentina e il direttore della Beneamata ci sia qualcuno che non dica la verità. Scontato quando si raccontano due versioni completamente antitetiche tra di loro. 
Nulla di nuovo all’orizzonte. Una situazione simile in un passato non lontano, seppur con parole differenti, si era poi evoluta nel rinnovo del contratto di Icardi con i meneghini sino al 2021.
Per questo parlare di una sorta di flashback non è sbagliato. Wanda sfrutta i media a suo favore, mentre l’Inter, comunque conscia della forza di Maurito, sa che dovrò sforzarsi un po’ di più per accogliere i desiderata dei coniugi Icardi. Il tempo a mio avviso gioca a favore della società. I restanti tre anni di contratto non sono tre giorni. È vero qualche compagine straniera potrebbe offrire 110 milioni di euro nella prima quindicina di luglio e allora la palla poi passerebbe in toto al Rosarino. Ma siamo così sicuri che il numero 9 sia pronto a lasciare eventualmente l’Inter?
Io non ne sono così certo, anzi. La qualità della vita in quel di Milano del centravanti del Biscione è la migliore possibile. Che poi punti a guadagnare più soldi è umano. E visti i suoi colleghi in Serie A anche giusto a mio avviso. Ma la vedo più come una questione di opportunità e meritocrazia che una forzatura per arrivare ad una rottura definitiva. 
E visto che la storia si ripete sempre, ciclicamente, ad oggi l’happy ending tra Mauro e l’Inter mi sembra la soluzione più plausibile. 
Vedremo in futuro. Adesso si deve pensare al presente. Restano tre gare prima delle fine dell’anno. Direi di non dimenticare l’eliminazione dalla Champions League né tantomeno che ultimamente la squadra di Spalletti fatichi enormemente a segnare.
Servono 9 punti. Bel gioco. Difesa solida. E qualche goal. Troppo pretenzioso io? Forse. Ma se ti chiami Inter devi puntare a battere Chievo e Empoli, ossia due squadre che lottano per salvarsi, e il Napoli in casa, proprio per puntare alla seconda posizione oggi occupata dai partenopei.  
Solo così sarà davvero uno splendido Natale per tutti gli interisti.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 dicembre 2018 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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