Giornata sconvolgente, non c’è che dire. Non per il punto all’Olimpico, sul quale in pochi avrebbero scommesso dopo il rigore eufemisticamente creativo concesso da Orsato. Non per la fine della telenovela Sneijder, che solo poche ore prima della chiacchierata con Moratti teneva in scacco la società nerazzurra (ma quel caffè non potevano prenderlo 10 giorni prima?). Sconvolgente perché Zanetti ha commesso un grave errore che è costato caro alla sua squadra. E questo lo rende ancora più straordinario. In che modo? Perché solo quando gli eroi sbagliano ti rendi conto della loro grandezza, per il fatto che non te ne capaciti. Qualche anno fa Thuram, a Parma, sbagliò malamente un passaggio. La gente del Tardini si alzò in piedi ad applaudirlo. Perciò grazie Capitano, anche per questo messaggio. E grazie anche a Palacio, che ha rimesso il peccatuccio di Pupi regalandoci dopo secoli di digiuno una minima soddisfazione in trasferta.

Non è cambiato molto nelle zone alte, tutte le candidate alla zona Champions hanno pareggiato. Ma l’Inter, imbavagliando Zeman, ha evitato una trappola pericolosissima tenendo lontana la Lupa da sogni d’Europa che conta. Buon punticino, finalmente la Capitale non rigetta il figliuol prodigo Stramaccioni, pur in un contesto tecnico-tattico complicato a causa di pesanti assenze davanti. Coraggioso il tecnico, che lanciando Livaja ha sorpreso tutti. Bravo il croato, che ha le valigie pronte ma si è concesso uno spot convincente per chi lo integrerà nella propria rosa nelle prossime ore. Ennesimo giovanotto di belle speranze della nostra scuderia, compiaciamocene e non perdiamolo di vista.

Torniamo alla telenovela, che dopo un mese e mezzo di puntate ha trovato il suo inevitabile epilogo. Che Sneijder avrebbe fatto la fine dei vari Thiago Motta, Julio Cesar, Lucio e Maicon, altri eroi del Triplete, lo si è capito nel momento estato in cui ha deciso di rifiutare ogni ipotetica trattativa per il rinnovo. Epic fail, come si dice oggi, quella dell’olandese, che così si è precluso la possibilità di continuare a vestire la maglia della squadra che sostiene di amare, attirando l’astio di gran parte dei tifosi che solo ieri ha definito unici. Un giorno forse sapremo il perché del no iniziale. Fa male pensare che sia stata solo una mera questione di soldi. Già, fa male. In bocca al lupo Wes, e grazie per i bei ricordi e le emozioni che ci lasci. Sei leggenda nella Milano nerazzurra, tra qualche tempo nessuno ricorderà questo atteggiamento ostruzionistico.

Soldi freschi, finalmente. Ora, basta scusanti, bisogna passare dalle parole ai fatti. Moratti, convincendo Sneijder, ha garantito a Branca e Ausilio un budget significativo tra cartellino e ingaggio risparmiato. Quanto basta per acquistare i tasselli di cui Stramaccioni ha bisogno. La rosa deve essere puntellata, le assenze non devono essere più una scusante. Ieri all’Olimpico ci è andata bene nonostante i buchi nel reparto offensivo, non dobbiamo più sfidare la sorte. Gli obiettivi sono stati individuati, la tela è stata tessuta. Adesso bisogna azzannare la preda come una belva affamata, mettendo a tacere chi ha già incoronato il Milan re del mercato basandosi solo su voci e buone intenzioni utili in vista delle elezioni. Non è stata solo la Wesnovela a stancarci ultimamente.

 

P.S. - Mi si consenta un'ultima digressione su Sneijder: va bene che il primo giorni di scuola bisogna ingraziarsi professori e compagni, ma sostenere che il Galatasaray è un sogno per uno che ha giocato nell'Ajax, nel Real Madrid, nell'Inter, è capitano della nazionale olandese ed è stato il Pallone d'Oro virtuale nel 2010, andare in Turchia sembra francamente un ridimensionamento. Non un sogno. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 21 gennaio 2013 alle 00:01
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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