Cos’hanno in comune a livello di gioco l’Italia, l’Inter e il Barcellona? Al momento nulla, ma chiunque vorrebbe emulare il calcio spettacolo della corazzata blaugrana. Ci sta provando Prandelli che con la formula dei ‘piccoli’ e la manovra avvolgente ha dato prova venerdì della crescita avviata dopo il disastroso Mondiale in Sudafrica. Nell’Italia che schianta l’Estonia ipotecando con un bel 3-0 la qualificazione a Euro 2012 balza all’occhio il ruolo fondamentale ricoperto in mezzo al campo da Riccardo Montolivo. Mantiene la posizione, smista palloni e verticalizza per gli attaccanti, eccellendo per i due assist gol, uno dei quali all’ex compagno di squadra, a Bergamo e a Firenze, Giampaolo Pazzini: pallonetto delizioso a scavalcare la difesa che mette il bomber interista a tu per tu con il portiere avversario. Un gioco da ragazzi per il Pazzo che, partendo telepaticamente in anticipo, sguscia alle spalle del proprio marcatore e finalizza in rete la giocata geniale del talento di Caravaggio.
L’intesa tra i due risale ai campionati giovanili disputati con la maglia dell’Atalanta, seguiti dalla consacrazione in prima squadra e il trasferimento alla Fiorentina. Le strade si separarono nel gennaio 2009, quando Pazzini imboccò quella per Genova diretto alla Samp. Il resto è storia recente, con il grande salto del centravanti approdato all’Inter. Dall’altra parte anche il capitano viola desidera adesso piazze prestigiose. Da qui il mancato rinnovo del contratto e la rottura con la società toscana. Molti grandi club si sono fiondati su di lui, che in campo ha saputo dimostrare di non avvertire alcuna pressione derivante dalle voci di mercato. È paradossale, ha detto Prandelli, come Montolivo sia riuscito a tirare fuori proprio in questo momento delicato ciò che da lui ci si attendeva da anni. Il Bayern lo tiene sott’occhio da tempo e sembra la candidata numero uno ad un suo acquisto. Ma fossi in Moratti farei un pensierino all’idea di riproporre in nerazzurro l’accoppiata vincente della Nazionale italiana.
A centrocampo i dirigenti interisti si muoveranno certamente per arrivare ad un innesto di qualità. Un occhio va dato sempre al prezzo, ecco perché è inutile stare a discutere di Fabregas, dato sempre in partenza dall’Arsenal, a cifre insostenibili per l’Inter, ma che finisce ogni anno per rimanere alla corte di Wenger. Dovesse lasciare Londra, il capitano dei Gunners sarebbe l’ennesimo gioiello che andrebbe a impreziosire la mediana del Barcellona, unico club nei reali desideri del giocatore. Montolivo invece verrebbe ceduto per una decina di milioni, aste permettendo, ma, come detto, bisognerebbe battere la forte concorrenza del Bayern. Il rapporto qualità/prezzo è la linea da seguire sul mercato dettata da Corso Vittorio Emanuele II, dove si monitora sempre con attenzione Ever Banega, altro potenziale colpo low cost, giovane e già affermatosi nel Valencia, che sarebbe l’ipotesi più apprezzata in casa per il centrocampo nerazzurro. Altre idee appuntate sul taccuino di Branca e del suo staff sono Casemiro e Poli, ma è troppo presto per dare avvio a trattative che per il momento non rivestono priorità. Centrocampo che potrebbe fare a meno di Thiago Motta, viste le molte voci che lo danno in partenza, destinazione Zenit o Roma, club col quale si potrebbe parlare di un suggestivo scambio con De Rossi. Insieme all’italo-brasiliano sarebbero destinati a fare le valigie anche Muntari e Mariga.
Il keniota, però, rappresenta un’importantissima pedina di scambio e l’Inter vorrebbe inserirlo nell’affare che porterebbe Alexis Sanchez a Milano. Torna così in scena il Barcellona, dato da As ad un passo dall’acquisto del cileno. Mariga vuole in realtà la Premier, dove gode dell’appeal di molti club, e l’Inter vuole fortissimamente Sanchez. Ecco perché i nerazzurri, qualora fosse vera la notizia riportata dal quotidiano iberico, non staranno a guardare e proveranno a tutti i costi, anche inserendo altre contropartite tecniche, a convincere l’Udinese. L’obiettivo numero uno è arrivare al Niño Maravilla, poi si tornerà sui discorsi relativi al centrocampo. Dovesse avere la meglio il Barça, l’Inter potrebbe virare su un’altra stella che ha brillato nell’Italia: Giuseppe Rossi, giocatore che non interessebbe più ai catalani e che dispone delle caratteristiche tanto apprezzate dai dirigenti nerazzurri.
Seconda punta per certi versi accomunabile a Sanchez, Pepito formerebbe con Pazzini un tridente quasi azzurro completato da Eto’o. Anche per l’attaccante del Villareal la spesa non sarebbe bassa ed è quindi logico, come sottolineavo precedentemente, ipotizzare degli esborsi non esosissimi a centrocampo. Metterei da parte quindi Fernando, giocatore a mio avviso ipervalutato e per cui sembra essere in vantaggio il Lione. Via libera invece al riscatto di Kharja, nonostante siano ancora da discutere i termini dell’accordo con il Genoa, dove potrebbero entrare in ballo altre pedine. A giorni è previsto l’incontro tra le due società dove si discuterebbe di Criscito e tanti altri (Palacio?), come prologo di una campagna acquisti che si preannuncia oculata ma non per questo priva di scintille.
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