Piccolo spavento ieri per tutti i tifosi nerazzurri. Le parole della signora Werner hanno dato vita a un piccolo caso di mercato, nato banalmente da un blog e ingigantitosi passando attraverso i media: "Un grande club ha chiesto mio marito e questo ci fa molto piacere. Spero che l'Inter capisca quanto lui sia diventato importante, prima era uno dei tanti e oggi è il migliore al mondo". Un messaggio neanche troppo velato alla società, affinché gratifichi Julio Cesar con un adeguamento economico pari al suo valore attuale. Mi sorprende, e un po' mi fa sorridere, quanto contino le first lady dei grandi campioni. Prima erano loro a decidere dove avrebbe giocato il marito (vedi i casi Zidane e Shevchenko), oggi svolgono persino il ruolo tipico dell'agente, vale a dire lanciare messaggi indiretti che mettano in difficoltà i club proprietari dei cartellini.

Suzana ne ha di esperienza calcistica (qualcuno ricorderà che Ronaldo, nel 1998, arrivò in Italia accompagnato proprio da lei, sua fidanzata di allora), e probabilmente ha capito che per migliorare le finanze di casa può essere utile anche il suo intervento. Anche perché, è arcinoto, le mogli hanno un'influenza superiore degli agenti stessi, perché i calciatori devono avere a che fare con loro quotidianamente, e non solo per questioni economiche. Guai dunque a mettersele contro! Fortuna vuole che Julio Cesar, per quanto persona disponibile ed equilibrata, sia in grado di decidere per conto suo dal punto di vista professionale. Che stia bene con la maglia dell'Inter non è un mistero, i suoi compotamenti, le sue dichiarazioni e quel sorriso sempre pronto a splendere sul suo viso tondeggiante lo testimoniano. Mai una parola fuori posto, mai un accenno al desiderio di fare nuove esperienze.

Con l'Inter è diventato il miglior portiere al mondo, e nell'Inter vuole continuare a giocare. Anche a costo di 'bacchettare' la sua signora, le cui parole il brasiliano si è affrettato a smentire onde evitare ulteriori patemi d'animo ai tifosi che lo adorano. Normale che su di lui ci siano grandi club, capita ai numeri uno (in tutti i sensi). Ma si è i migliori anche quando si pensa al bene della propria squadra, senza mettere in dubbio, in assenza di una buona ragione, il proseguimento di un rapporto felice. Anche perché, così come Suzana è la donna della sua vita, l'Inter è la squadra della sua carriera, e lo ripagherà presto per il suo contributo e per la sua dedizione alla causa nerazzurra, rinforzando ulteriormente questo legame.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 07 ottobre 2009 alle 09:35
Autore: Fabio Costantino
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