In questi giorni sarebbe decisamente più facile esaltare il miracolo marocchino, oppure la tempra argentina, la qualità francese e l'affidabilità croata. Due semifinali piuttosto inattese, che rendono omaggio all'imprevedibilità di un torneo che ogni quattro anni riserva sempre delle piacevoli o spiacevoli sorprese. Ma mentre in Qatar c'è chi continua a sognare, a Malta e ad Appiano Gentile c'è chi ha lavorato e lavora duramente per farsi trovare pronto ai nastri di partenza della seconda parte di stagione. L'Inter è stata in gran parte nell'isola mediterranea, dove ha disputato due amichevoli lasciando in dote ottime sensazioni. Marcelo Brozovic e Lautaro Martinez preparano la sfida fratricida tra Argentina e Croazia per arrivare in finale al Mondiale. Stefan de Vrij e Denzel Dumfries hanno loro malgrado appena iniziato il loro periodo di vacanza. Nel mentre, alla Pinetina Matteo Darmian, Danilo D'Ambrosio, Joaquin Correa, André Onana e Romelu Lukaku sudano (per alcuni lavoro differenziato) per poter raggiungere quanto prima il resto della squadra e mettersi a disposizione di Simone Inzaghi.

Il 4 gennaio al Meazza arriverà il Napoli, non una partita come le altre. Sarà un deep impact immediato, gli 11 punti da recuperare in classifica impongono l'obbligo di vittoria. Certo, non arrivasse ci sarebbero altre 22 partite per provarci ma il traffico in vetta alla graduatoria non agevolerebbe sogni di gloria. Il fatto di avere a disposizione questo assist offerto dal calendario, per dare speranza anche a tutte le inseguitrici, è un premio all'ottimo finale di torneo di Apertura (esatto, come in Argentina) che ha rimesso l'Inter in carreggiata, con l'unica pesante sbandata in quel di Torino. Ma la strada per cullare sogni di gloria è ancora lunga e passa soprattutto dal confronto diretto di inizio gennaio. 

E mentre i giocatori si preparano al torneo di Clausura, la dirigenza a Milano cerca di costruire la squadra della prossima stagione. Come sostiene spesso Beppe Marotta, il mercato è fatto di opportunità ma queste vanno colte con buon senso e tempismo. A gennaio non ci saranno stravolgimenti, la squadra è già al completo e ora recupererà anche Lukaku, il grande assente finora. Per questo la priorità è ottenere le firme di giocatori attualmente in rosa, prima di pensare a quelle di nuovi arrivi (che, a rigor di logica, potrebbero essere attinte dall'oceano dei parametri zero).

Innanzitutto Milan Skriniar: nulla lascia pensare che non si arrivi a dama, però nel mondo del calcio ciò che sembra scontato alla fine può non esserlo. Darsi una mossa, please. Poi va sistemata la difesa, con i rinnovi di De Vrij e D'Ambrosio e, se alle condizioni economiche giuste, la conferma di Francesco Acerbi che a dispetto dei preconcetti ha fatto bene in nerazzurro. Servirebbe poi un vice Alessandro Bastoni (anche lui da rinnovare), perché va bene la versitilità di Matteo Darmian (anche lui da rinnovare) ma è sempre meglio affidarsi a specialisti del ruolo.

Vero che molti tifosi preferirebbero forze fresche piuttosto che le conferme di giocatori ormai attempati. Ma in un mercato in cui gira poca pecunia, la preferenza è confermare chi c'è già e costerebbe meno di un sostituto all'altezza che avrebbe costi superiori per ingaggio e/o cartellino. Strategia conservativa, l'unica praticabile di questi tempi ma non per questo fuori luogo. Ben venga così anche il rinnovo di Edin Dzeko: il bosniaco ha dimostrato che, a dispetto dei 36 anni, chi scende in campo usando la testa prima del fisico non necessita come altri colleghi di prodotti anti-età. 

Qatar, Malta, Appiano Gentile, Milano. L'Inter è al lavoro su più fronti per farsi trovare pronta al rientro in campo, ma anche alla prossima stagione. Altro che vacanze.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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