Ieri sera a Marassi l'Inter doveva dare una risposta seria sulle proprie condizioni. Non c'era più il peso sulle gambe del turno infrasettimanale e l'avversario non provocava certo incubi notturni. Purtroppo la risposta è stata la meno gradita. Prestazione di una pochezza tecnico-tattica scoraggiante, contro un avversario che ha alternato momenti di pressione alta a barricate davanti a Sirigu. Strategia perfetta, considerando la reazione nerazzurra, incapace di andare oltre la clamorosa traversa da corner di D'Ambrosio e regalando al portiere rossoblu una serata inaspettatamente tranquilla. 

Non è il caso di fare processi, ci mancherebbe. Ma un'analisi è doverosa. Perché una squadra che come ha ammesso Marotta nel pre-gara non deve avere paura di ambire allo Scudetto alla luce del sole, deve fare decisamente molto di più per meritarselo. Ieri contro un volenteroso e ben organizzato Genoa, reduce da ben 4 pareggi consecutivi (Blessin ha decisamente sistemato la fase difensiva), l'Inter non è andata oltre a sporadiche iniziative consapevoli, affidando poi ai lanci lunghi verso la testa di Dzeko ogni speranza di trovare quel gol che sin dai primi minuti sembrava tutt'altro che vicino. Una costante ricerca dell'episodio casuale dove la manovra e i movimenti abituali non riuscivano ad arrivare. Non è così che si vince a certi livelli, neanche contro un Genoa a forte rischio retrocessione.

Certo, a pesare sono state le numerose prestazioni insufficienti dei singoli, a cui Inzaghi non riesce da settimane a trovare rimedio. Neanche la coraggiosa scelta di panchinare Lautaro, additato dai più come principale responsabile dell'attuale sterilità offensiva, ha pagato dividendi. Anzi, l'ingresso del Toro ha dato vitalità negli ultimi 25 metri, scatenando un vero e proprio rimpianto su ciò che poteva essere e invece non è stato. Però con il senno di poi è troppo facile. In una serata come questa non c'è nulla a cui aggrapparsi per cercare sollievo, l'ennesima occasione ghiotta di riprendersi la vetta viene gettata al vento e alla lunga di questi punti regalati gratuitamente bisognerà dare conto. Ad acuire la preoccupazione è la prestazione nel complesso: raramente l'Inter aveva interpretato con tanta difficoltà una partita, la squadra che non lasciava neanche le briciole alle medio-piccole è reduce da un solo punto contro Sassuolo e Genoa. E non sembra in grado di invertire una tendenza.

Esiste qualcosa di buono da portare a casa in una serata del genere? Il clean sheet contro un avversario che ha concluso ben poche volte in porta non è sufficiente. Il dominio territoriale e la volontà di forzare una partita scorbutica sono invece segnali positivi. E ci si può consolare con il fatto che il Milan stia vivendo una situazione analoga e non abbia ancora approfittato dell'evidente appannamento dei nerazzurri. Il tutto in attesa del Napoli che scenderà in campo domani sera all'Olimpico contro la Lazio. Uno Scudetto che l'Inter avrebbe davvero potuto ipotecare tra gennaio e febbraio è oggi totalmente in discussione. C'è ancora tanta strada da fare ma dopo la prova contro il Genoa non ci si deve fidare neanche di un presunto calendario agevole. Inzaghi, che ha svolto un ottimo lavoro finora, si trova di fronte alla prima crisi d'identità della sua Inter e sta facendo fatica a uscirne. Vero è che la proprietà gli ha chiesto solo il piazzamento Champions, ma con la rosa a sua disposizione e dopo un girone d'andata di alto profilo non deve nascondersi. Quella imprecisa, arruffona e senza mordente vista ieri non può essere la sua squadra.

Andare oltre questa serata, dunque, prendendo atto del periodo delicato e cercando soluzioni per invertire il trend. Il cammino è lungo, la stagione offrirà molte altre opportunità e già il 1° marzo il derby di Coppa Italia contro il Milan ha le sembianze di una possibile svolta. L'Inter e Inzaghi meritano tutto il sostegno e la fiducia per quanto dimostrato di poter essere. Quindi niente disfattismi, prima o poi la nottata deve passare.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 26 febbraio 2022 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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