Bene la prima, ma pure la seconda. Il 6-1 contro lo Gzira United conta pochissimo, praticamente nulla. Discorso simile per il poker rifilato al Salisburgo. Non ci si deve esaltare per due goleade in amichevole, ma comunque va riconosciuto ai ragazzi di Inzaghi l’aver affrontato al meglio il ritiro a Malta, con due incontri 'seri'. Risultato a parte, c’è stata la dimostrazione dell’aver voglia di tornare in campo. Di far vedere a se stessi, al proprio allenatore e ai tifosi il proprio valore e quell’ardore agonistico che non dovrebbe mai mancare. Insomma del voler svolgere al meglio il proprio lavoro.

Per adesso vanno quindi sottolineati tutti quegli aspetti, estremamente positivi, di un inizio di dicembre comunque anomalo. Meglio però avvicinarsi così a gennaio, quando ci saranno tante partite importanti (tutti voi pensate al Napoli, ma c’è pure la Supercoppa contro il Milan in Arabia Saudita) piuttosto che in modo zoppicante, come la scorsa estate, all’inizio della A. Probabilmente i pessimi risultati ufficiali di inizio stagioni potevano essere intuiti anche da come erano terminate le amichevoli di agosto. Tempo al tempo.

Come quello che ha permesso a Lukaku di riflettere. Con Big Rom - il nuovo acquisto del prossimo mercato invernale – che ha capito l’errore di essere andato al Chelsea (parole sue, non mie) ed è voluto tornare nerazzurro. Come forse il pensiero di Hakimi che, ingaggio permettendo, probabilmente tornerebbe di corsa a Milano. O come (sperano tutti i tifosi della Beneamata) quella decisione che porterà Skriniar a restare alla Beneamata.

Nonostante quello che dicono i detrattori, non si sta poi così male all’Inter.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 09 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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