Ormai è il segreto di Pulcinella: Giuseppe Marotta sarà ufficialmente nerazzurro a breve, ma intanto ha già iniziato a pensare da dirigente dell'Inter. Un arrivo, quello dell'ex ad juventino, che ha diviso la tifoseria delle Beneamata, non tanto per la provenienza in se, quanto per alcuni atteggiamenti e alcune dichiarazioni avute nel corso di questi anni. Nessuno è in grado di mettere in discussione il talento di Marotta, ma è chiaro che di lui si ricordano anche le infelici parole sugli arbitraggi, sulla cultura della sconfitta e sul numero di scudetti dei bianconeri.

In questi anni, Marotta è diventato il volto della Juventus nelle sedi politiche e in quelle del calciomercato, ma pure quello mediatico davanti alle tv. Ed è in quest'ultima sede che ha più volte stuzzicato l'antipatia degli interisti. Inutile girarci attorno: Marotta non si è mai defilato, non ha mai temporeggiato dinanzi agli argomenti critici. Anzi, ha sempre scelto una parte ben definita dove stare. Un ruolo preciso da recitare. Si è adagiato comodamente nei panni che gli si chiedeva di indossare. Ora è il caso faccia altrettanto con colori diversi, ma senza opportunismo.

Marotta deve sapere che all'Inter vincere non è l'unica cosa che conta.
Marotta deve sapere che i tifosi dell'Inter amano onestà e correttezza, mentre odiano sotterfugi e scorciatoie.
Marotta deve sapere che stare dalla parte dell'Inter è spesso complicato.
Marotta deve sapere che all'Inter per vincere non basta sopravvivere.
Marotta deve sapere che all'Inter l'essere è spesso più apprezzato che l'apparire.
Marotta deve sapere che all'Inter si possono vincere scudetti "in segreteria", ma che non si vinceranno mai scudetti barando.
Marotta deve sapere che all'Inter le sentenze si rispettano.
Marotta deve sapere che all'Inter resiste una dignità al di là dell'esito finale di una partita o di una stagione.
Marotta deve sapere che quelli dell'Inter possonosempre andare in giro a testa alta, anche dopo un derby perso 0-6.
Marotta deve sapere che l'interismo è un sentimento che va oltre, che si tramanda attraverso generazioni.
Marotta deve sapere che all'Inter siamo fratelli del mondo.
Marotta deve sapere che per vestire i colori del cielo e della notte occorre eleganza e rettitudine.
Marotta deve sapere che ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.
Marotta deve sapere cos'è l'Inter.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 20 novembre 2018 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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