Franco Lechner ci costui' sopra una carriera. Era la sua cifra stilistica, un gorgogliante e mefitico sommovimento delle membra  che stimolava irresistibili risate, grasse quasi quanto lui. La sua parabola cinematografica si spense presto insieme a lui. Lo ricorderete meglio come Bombolo, il  suo nome d'arte, retaggio dell'originaria attivita' di piazzista in attesa di sdoganamento. Ne' lui, ne' lo sceneggiatore, esponsabile di tanta chiave interpretativa, avrebbero immaginato di tracciare i primi metri di un percorso clinico e spettacolare che arriva fino ad oggi. Il mal di pancia e' oggi quella patologia che in ambito calcistico sta assumendo i connotati di una moderna malattia sociale, con  neologismo d'ordinaza annesso, il malpancismo. E'  il male oscuro che Giuseppe Berto non avrebbe mai saputo analizzare che ha in Zlatan Ibrahimovic il proprio aedo e teorizzatore, un apripista di eccezione nello slalom speciale che i  professionisti del pallone devono affrontare per aggirare gli ostacoli di un'attivita' tanto contorta ed usurante.

Un intero mondo fatto di media e di appassionati pende dalle labbra di questo novello Stenmark. Si e' scelto un mentore-procuratore, Mino Raiola, che, a diretto contatto col suo intestino, ne manovra umori e tempistiche. Proprio da Raiola si attende l'ultima diagnosi mentre sulla prognosi non e' dato attendersi sorprese. La cura e' il ritocco o ritoccone dell'ingaggio o, quando il disturbo assume la forma piu' grave il cambio della casacca. Con ritoccone naturalmente. A Milanello erano preparati ad affrontare il problema ed avevano previsto tutto- sono i piu' bravi- ma per una volta si sono dovuti inchinare all'incognito secondo l'adagio di quell'economista americano il quale vaticinava che le previsioni piu' difficili sono quelle che riguardano il futuro.

"Voglio smettere, tiro avanti finche' ce la faccio, vogllio dedicarmi alla famiglia e alla colf ecc. E adesso come la mettiamo spifferano Galliani e co? Mandargli le consigliere di condominio dell'Olgettina che fanno morale? Neanche a parlarne. Imporgli una brusca retromarcia verbale con annesse minacce di ritorsione? Puro harakiri considerato il soggetto in questione. Nella squadra c'e' anche chi afferma "io l'avevo detto". "Da tempo non mi tirava nemmeno piu' i calci sulla schiena a sangue freddo", "con Pique' nello spogliatoio non sarebbe andata cosi'", questi i primi commenti raccolti da fonti innominabili. Da libro Cuore l'iniziativa spontanea di Van Bommel e Flamini che l'hanno avvicinato di nascosto sussurrandogli "Ibra, se vuoi troncare la carriera e non sai come fare, ci pensiamo noi, a che cosa servono gli amici se non in casi come questi?" E, mentre i dirigenti rossoneri attovagliati nel loro quartier generale (il ristorante Giannino) studiavano le possibili contromosse per sfilarsi dall'incaprettamento, il malpancismo ha colpito ancora, questa volta viralmente.

Il contagiato, Antonio Cassano, ispirandosi strumentalmente a cotanto modello aveva inizialmente mixato il format del compagno con la propria indole "vado avanti al massimo ancora tre anni con la famiglia, poi mi voglio dedicare seriamente al calcio" salvo strambare  alla disperata di 180° poco dopo, rientrando cosi' nei canoni accettati ed attesi-anche perche' con la prima versione nessuno l'avrebbe preso sul serio. Come e' da prendere poco sul serio comunque, del resto. Ha pure scelto male la tempistica per vittimizzarsi o cercare sponde e attenzione. Messo in coda a quello di Ibrahimovic  il suo presunto  problema si e' trasfonmato immediatamente  per il Milan in un non problema, una  colica passeggera.  Anto' la prossima volta fatti dirigere l'intestino da Raiola... ascolta amme'.

Il panzone in questione- ci riferiamo al titolo- non e' Raiola ma Rafa Benitez.  Non si spiega ancora oggi-dice lui- l'allontanamento dalla Beneamata. Falso. Sa tutto, ma mente, Come mentiva quando negava di essersi divorato l'intero contenuto del frigo americano della Pinetina. C'era voluta la prova del dna sulla saliva lasciata dall'inappetente sulla crosta di parmigiano repertata dai Ris. Il suo e' un mal di pancia anomalo, postumo, a sfondo polemico, peloso e privo di appigli. Basterebbe ricordargli l'ecatombe di infortuni, coevi alla sua breve, ma fin troppo lunga esperienza dalle nostre parti. Altro che giocatori recidivi, vecchi arnesi da rottamare, la mannaia dei suoi metodi si e' abbattuta anche su giocatori che al mattino andavano ancora a scuola. Ma tant'e', lasciamolo parlare e' il beniamino della stampa italiana-attacca Moratti e offende la Societa' nel complesso-piu' di cosi'. Ma come non tornare con la memoria a quella volta che, complice la giornata tersa e il vento buono, i suoi ordini arrivarono fino al campetto di allenamento dell'Appiano Gentile distante poche centinaia di metri dalla Pinetina. Da perfetti succhiaruote gli anonimi componenti la squadra di I categoria ebbero il privilegio di fare un allenamento da serie A. Risultato? Uno strappo (carriera finita) e 4 stiramenti. Il giorno dopo anche la bandierina del calcio d'angolo fu trovata per terra.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 ottobre 2011 alle 00:01
Autore: Giorgio Ravaioli
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