No, non me ne sto andando (purtroppo per voi), questi non sono i saluti derivati da un commiato, questi sono ringraziamenti che seguono una delle giornate più importanti della storia recente, quella post-Triplete, a tinte nerazzurre. Un giorno in cui sono arrivati non solo due giocatori, ma due investimenti da 70 milioni complessivi.
Il primo grazie va a Massimo Moratti che ha reso possibile tutto questo grazie alla cessione delle proprie quote. Non era facile per chi è il padre putativo di questa squadra e di questa società rinunciare a tutto pur di darle un futuro, un gesto di amore profondissimo che dopo soli due mesi ha dato questi frutti. Grazie al consenso alla cessione delle sue quote e alla fiducia riposta in Suning e Thohir ha consentito di ritornare a fasti, almeno sul mercato, che le competono. Era da tempo che l’Inter non era protagonista in una sessione spendendo queste cifre, i tifosi si erano disabituati, ma questa cessione lo ha reso possibile.
Il secondo grazie va a Erick Thohir, tanto bistrattato, ma che da bravissimo businessman quale è ha saputo trovare un alleato importantissimo in Asia per dare nuovo lustro a questa squadra. Quando l’indonesiano ha comprato la società versava in condizioni gravissime, la multa della UEFA per il FPF poteva dare il colpo di grazia, invece è stato il volano da cui ripartire per risistemare i conti e fare una plusvalenza enorme cedendo parte di questa società. Il “cicciobello indonesiano” più che un pupo si è dimostrato uno squalo della finanza e adesso a goderne è l’Inter.
Il terzo grazie va Zhang Jindong e al gruppo Suning che lui presiede. In men che non si dica è stata chiusa una trattativa per l’acquisizione di una società storica come l’Inter per la sua forte volontà di diventarne il proprietario e in ancor meno tempo ha capito che per avere maggiori ricavi era importantissimo spendere ed ecco subito che durante la presentazione in quel di Milano si fanno i nomi di Berardi e Gabriel Jesus, salvo poi arrivare a prendere Candreva, Gabigol e Joao Mario. E tutto potrebbe non essere finito qui. Ben 95 milioni (novantacinque!) per i cartellini di tre giocatori di valore assoluto: uno già pronto per l’Italia, un campione d’Europa nel pieno della maturazione calcistica e un craque assoluto del calcio mondiale. Tutto senza cedere nessuno per il momento, al massimo È in preventivo la partenza di Brozovic, con tanto di strenue resistenze al Napoli per Icardi e alle big europee per Perisic. Si entrava a giugno dicendo che l’Inter avrebbe dovuto cedere obbligatoriamente un big, forse due, per finanziare il mercato, ora al 27 agosto Il pericolo è scongiurato. Grazie per aver dato nuovamente la dimensione di una grande ad una squadra che grande era solo sulla carta.
Grazie a Piero Ausilio e al suo staff che in questi anni hanno dovuto fare di necessità virtù per trovare qualcuno sul mercato senza andare ad intaccare eccessivamente le casse piangenti di questo club. Ora che i soldi ci sono il lavoro sarà più facile e sicuramente più divertente per uno scout del suo valore che è riuscito a prendere Shaqiri e Jovetic senza spendere un euro e a strappare Perisic e Miranda a condizioni che adesso fanno sorridere. Qualche operazione l’ha sbagliata anche lui, ma chi non lo fa? Prima c’era l’acqua alla gola, il fiato sul collo derivato dalle condizioni economiche non rosee, ora si potrà agire con molta più calma e di sicuro anche il suo lavoro ne risentirà in positivo.
Grazie a Kia Joorabchian. Da tutti bistrattato, da tutti tacciato di fare solo i propri interessi ha consentito all’Inter di concludere queste due trattative con due acquirenti complicati. Gli intermediari li usano tutti i club al mondo, ma ora che l’Inter se ne avvaleva non si è fatto che rimarcare questo dettaglio, ovviamente in modo negativo. Joao Mario e Gabigol sono assistiti da lui e se non ci fosse stato questo rapporto di fiducia con Suning probabilmente Santos e Sporting Lisbona avrebbero riso fragorosamente alle richieste dell’Inter. E c’era pure chi rinfacciava il fatto che Joorabchian fosse la causa dei malesseri estivi del prossimo che ringrazieremo.
Un grazie a Roberto Mancini, il capitano che ha abbandonato la nave più in fretta che neanche il comandante di una del gruppo Costa. L’Inter non investiva, l’Inter non acquistava, l’Inter non prendeva Touré e Zabaleta, l’Inter si fidava troppo di certi personaggi e poco di lui. Ora lo jesino da qualche parte sul suo yacht leggerà le notizie di mercato e un po’ le mani se le mangerà al pensiero di poter allenare tutti questi giocatori. Certamente c’è chi lo difenderà anche adesso dicendo che l’Inter si è mossa ora per ripicca proprio nei suoi confronti, ma quella è un’altra storia, chiamata distorsione della realtà.
Un grazie a Frank de Boer che si è prodigato a raccogliere questa nave in tempesta nel tentativo di darle una guida. La prima con il Chievo (in realtà si tratta della seconda amichevole per l’olandese) non è andata nel verso migliore, ma adesso dopo quella con il Palermo ci sarà la pausa e quindi si potrà lavorare con gran parte del gruppo per dare un’infarinatura più corposa di quella che è stata data in queste settimane. E con una rosa così di valore allenare sarà un piacere per un allenatore come lui.
Ci sarebbero da ringraziare anche altri vari esponenti dirigenziali, come Bolingbroke e Zanetti, ma mi preme chiudere questa serie di frasi buttate giù con il ringraziamento più sentito, quello ai tifosi. A tutti i tifosi, sia i mai cuntent che quelli che si fanno prendere dai facili entusiasmi. Sono stati anni difficilissimi per loro, si è passati dall’esaltazione del 2010 all’oblio di questi anni, ma per la passione che hanno dimostrato per questa squadra, ognuno nel proprio modo, con le critiche (tante) e con i complimenti frettolosi, è stato fondamentale in questo percorso di transizione che oggi ha subito una svolta in positivo sostanziale.
Di solito si suole dire che c’è una luce in fondo al tunnel quando le cose paiono andare verso il meglio, ma quella di oggi non è una luce, ma un vero e proprio faro puntato in direzione dell’Inter sintomo che la fine di questa galleria è prossima. Adesso il campo deve dare seguito a queste ottime sensazioni, adesso manca solo un grazie a questa lista, quello alla rosa per aver fatto qualcosa di buono in una stagione che, nonostante la sconfitta con il Chievo, ha il diritto di essere accompagnata da ottimismo.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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