Indipendentemente dal piazzamento finale in campionato, un ottimo traguardo è già stato raggiunto: avere più di un (potenziale) erede di Mateo Kovacic, per il quale l'Inter ha incassato circa 30 milioni di euro più bonus dal Real Madrid, al netto degli 11 più extra versati nelle casse della Dinamo Zagabria nel gennaio 2013.

Ebbene sì, perché nella tanto chiacchierata stagione 2015-2016 Piero Ausilio e Roberto Mancini hanno individuato prima e valorizzato poi alcuni elementi che, qualora venissero ceduti, garantirebbero una plusvalenza veramente importante. Un dato di fatto che conferma che il lavoro svolto in sede di mercato del ds nerazzurro è stato lungimirante, a cui sta facendo seguito quello del coach jesino, criticato dai più per alcune scelte, ma bravo con il passare delle giornate a valorizzare alcuni interpreti che oggi le big d'Europa pagherebbero, eccome.

Voglio quindi fare alcuni esempi che spiegheranno abbondantemente tale concetto, partendo dal colpo che fin dal primo giorno ho considerato il migliore, ma passato quasi inosservato: João Miranda. Il vice-capitano della Seleção è arrivato in estate dall'Atletico Madrid in prestito per 4 milioni di euro con riscatto obbligatorio a 11. Prestazioni super, certezza assoluta, esperienza e classe da vendere, con Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United (queste le squadre accostate nelle ultime settimane) che sarebbero in grado senza problemi di andare oltre i 15 totali che l'Inter garantirà ai Colchoneros. Senza dimenticare che stiamo parlando di un classe '84, non proprio un ragazzino. Plusvalenza garantita numero 1.

Ora è il turno di Jeison Fabián Murillo, difensore della Nazionale colombiana per il quale la società di Corso Vittorio Emanuele ha corrisposto al Granada 9 milioni complessivi (1 di bonus). Nonostante qualche (giustificata) prestazione sottotono il valore del classe '92 di Cali è notevolmente aumentato, e il fatto che circolino voci che vorrebbero alcuni club disposti a offrire ben 30-35 milioni basta e avanza per zittire le critiche di coloro i quali stanno mettendo in dubbio il suo valore. Plusvalenza garantita numero 2.

Terza considerazione per un giocatore che non è arrivato all'Inter in estate, bensì lo scorso inverno, ma che nella stagione in corso si sta consacrando come uno dei migliori nel ruolo: Marcelo Brozovic. Anch'egli classe '92, la dirigenza nerazzurra nel gennaio 2015 ha sborsato 3 milioni per il prestito, a cui ne saranno aggiunti altri 5 per il riscatto a fine stagione per accontentare la Dinamo Zagabria. Un valore complessivo di 8 milioni, oggi almeno triplicato, per un centrocampista che può ancora crescere. E molto. Plusvalenza garantita numero 3.

Quarto e ultimo esempio, ancora croato. Dopo una vera e proprio telenovela di mercato, sono stati 16 i milioni versati nelle casse del Wolfsburg per Ivan Perisic, il quale dopo un girone d'andata particolare a livello di rendimento nelle ultime giornate ha letteralmente preso per mano la squadra contribuendo in maniera decisiva a uscire da quel periodo negativo che aveva decretato il distacco dalle zone altissime della classifica.

Qualità indiscusse, natura tattica ora ben definita e gol-assist garantiti. Il grande giocatore ammirato alla 'Volkswagen-Arena' si sta proponendo anche nella Milano nerazzurra, con il prezzo del cartellino sicuramente lievitato. Incedibile per la società, ma qualora venisse impostata una trattativa con qualsivoglia big straniera (scenario al momento lontanissimo) difficilmente Erick Thohir chiederebbe meno di 30-35 milioni di euro.

Esempi chiari di come il lavoro di società e staff tecnico, nonostante le critiche, non vada considerato così negativo, anzi. Sia nel momento delle scelte pre-season che durante l'annata. Vero, qualche grande rimpianto rimane (per esempio Geoffrey Kondogbia, per il quale la prossima sarà la stagione della verità, oppure Stevan Jovetic, il cui addio sembra ormai scontato), ma individuare i giocatori di cui sopra per poi stravolgerne il valore, beh... scusate se è poco, come si suol dire.

Nonostante le critiche non mancano quindi gli eredi del maghetto di Linz, anche se ovviamente non è scontato che l'epilogo dei top player di casa Inter debba essere per forza il medesimo. Anzi, da Corso Vittorio Emanuele faranno di tutto per trattenerli, anche se ormai le società italiane non possono permettersi di non ascoltare eventuali grande offerte. E l'Inter non fa eccezione, soprattutto in caso di mancato approdo in Champions League.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 31 marzo 2016 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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