In realtà è appena iniziato dicembre e, con l’arrivo della Coppa Italia, l’Inter sarà chiamata per la prima volta in stagione al doppio impegno settimanale. All’orizzonte, c’è la gara casalinga col Chievo, a suo modo rivoluzionaria perché le assenze di Gagliardini e Miranda, unite a quella più che probabile di Vecino, porranno Spalletti nella necessità di dover tirare fuori dalla naftalina giocatori utilizzati poco (pensiamo a un Brozovic in rampa di lancio), pochissimo (e qui c’è un Joao Mario ancora sonnolente), oppure proprio col contagocce (riecco Ranocchia!). Il palcoscenico, insieme alle umili righe di questo editoriale, dovrebbe insomma essere dedicato a loro, ai ripescati, da cui ci si attende un passo non troppo dissimile da quello dei titolarissimi, e ancora ai vari Cancelo, Dalbert e Karamoh, chiamati a prendersi l’Inter ora che possono. Ma poi arriva un bel mattino, freddo e assolato, in cui ti svegli e ha parlato Wanda. Icardi è sugli scudi, Icardi sta diventando grande o grandissimo, Icardi segna appena respira, dall’estero si parla di Icardi, Icardi ha una clausola e il contratto firmato la stagione scorsa è già diventato precocemente vecchio al cospetto dei risultati e al suono delle sirene di club che spendono con imbarazzante facilità. Quale sorpresa, dunque, se ha parlato Wanda? E quale miglior momento, in fondo? Rieccoci, si riaprono le danze. La soubrette, agente, moglie, madre argentina si muove sapientemente sui palcoscenici delle tv sudamericane così come negli uffici nerazzurri e sulle colonne di un quotidiano. Contro ogni forma di stupido machismo che ancora affligge un mondo –diciamocelo pure– conservatore e bigotto quale è quello del calcio nostrano, la signora Icardi ci sa fare maledettamente, è senz’altro ben assistita nel suo compito e pesa gesti, parole e post su Instagram con crescente intelligenza. La stranezza della moglie-manager è un lontano ricordo: Wanda è diventata un fenomeno, con una crescita inesorabile e parallela a quella mostrata in campo dal marito. Le sue dichiarazioni sono misurate al millimetro, un passo avanti, uno indietro, uno a destra, uno a manca. Si balla, dunque, ed è opportuno e giusto analizzare ognuno dei passi di danza in cui Wandita si è esibita sulle pagine del Corriere dello Sport.

“Mi aspettavo un avvio così da parte di Mauro, perché credo in lui e so quello che può fare. Con questo allenatore e con questo gruppo sta bene. In condizioni del genere, lui ti sorprende sempre e dà qualcosa in più del normale”.
Il primo passaggio è già arte pura, se vogliamo. Quando Wanda puntualizza (in condizioni del genere), il pensiero torna velocissimo alla bollente estate 2016, laddove la signora Icardi ha inevitabilmente fatto pesare, sul tavolo delle trattative, il confronto tra un’Inter immersa nel caos del secondo passaggio societario in pochi anni e la corte serrata di un Napoli più solido e più avanti nel suo percorso. Le parole, allora, erano ben diverse, le minacce erano chiare e, tra il detto e il non detto, Wandita non perdeva occasione per evidenziare come Icardi fosse diventato più grande dell’Inter. Adesso, coi quadri nerazzurri ben definiti, la squadra seconda in classifica e un impianto corale che esalta le qualità del bomber, i toni sono senz’altro differenti, e le condizioni sono ideali. Milano, adesso, è più bella, e i colori nerazzurri stanno addosso a Mauro che è una bellezza.

Real, Chelsea e Bayern su Mauro? Lui è un giocatore importante e questi sono top club che lo seguono da tempo […] Ciò deve far piacere a lui e all’Inter. […] Sono io che parlo di queste cose, mentre Mauro pensa all’Inter ed è contento di stare qui. I dirigenti sanno che ha rifiutato squadre che altri giocatori non avrebbero rifiutato perché ha nel cuore i colori nerazzurri. Non nego però che sono molte più di quelle che si sentono in giro le formazioni interessate a lui. Il futuro? Difficile dirlo perché nel calcio non si sa mai quello che può succedere. Lui ha un contratto, pensa a vincere con l’Inter, è felice […]Il futuro però non lo conosce nessuno: l’ultima parola è della società e ci sono offerte che spesso non si possono rifiutare”.
Eccoli, i passi di danza, uno avanti e uno indietro, con la precisione di chi sa bene cosa fa. Se lo seguono i top club, questo deve far piacere a lui ma anche all’Inter. Lui ha nel cuore i colori, è il primo tifoso, ha rifiutato di tutto, ma lo seguono in molti, più di quanti voi non pensiate. Qui è felice; certo, esistono offerte irrinunciabili, ma l’ultima parola è dell’Inter. Che dire, chapeau. Guai a tirar fuori la solita solfa per cui un capitano non bussa a soldi, quasi se la fascia che ha al braccio fosse una sorta di manetta. Il ragazzo bacia la maglia, la onora sbattendosi in campo come non mai, evita accuratamente ogni piccolo scivolone, come quelli in cui era incappato anni addietro per via della giovane età, sorride e parla a fine partita, senza mai mettere la propria prestazione davanti al risultato collettivo. Fuori, però, Wandita fa il suo lavoro, lo fa al meglio. Interista nel cuore sì, ma il portafogli vuole la sua parte. Chi crede sia roba da mercenari, è una verginella o un illuso, oppure Icardi gli sta sul gargarozzo da sempre, e ragionare è dura con la bile al cervello.

Il rinnovo? Lui è un giocatore dell’Inter, il capitano e ha sempre dimostrato di tenere alla sua squadra. La clausola fu una mia richiesta: non so se la società vorrà aggiustarla e aggiustare di conseguenza il suo contratto. Non deve spaventare nessuno, perché l’ultima parola spetta a Mauro. Noi non chiediamo niente: se la società intende cambiare qualcosa nel contratto, è una sua scelta. Quanto vale Icardi? Almeno 200 milioni".
Infine, ecco l’ultimo capolavoro. Se rinnovo sarà, sia la società a fare la prima mossa questa volta. Mauro e Wanda stanno bene così, ma il calciatore vale ormai ben più della clausola che lei stessa chiese e, se si vuole pareggiare questo valore per non rischiare la beffa, occorrerà adeguare di conseguenza il compenso. Wanda e l’entourage, insomma, sono in una posizione di forza, sicuri del buon contratto in essere e dell’amore di entrambi per l’Inter e Milano.

Adesso, dunque, è l’Inter che ha tutto l’interesse a cambiare le carte in tavola, perciò i discorsi non potranno che nascere da parte nerazzurra, e le pretese della controparte arriveranno di conseguenza. Come nel simpatico scambio di battute col ds Ausilio raccontato dalla stessa Wanda (“Sei gelosa della presentatrice che guarda Mauro?” "E tu, Piero, non sei geloso degli altri club che lo vogliono?”), saranno proprio i coniugi Icardi a controbattere, per uscire da una situazione che, alla lunga, può rivelarsi rischiosa e, dunque, diventare antipatica. Eppure, le premesse stavolta son ben differenti: l’Inter è solida, credibile, e l'auspicata qualificazione in Champions League farebbe davvero sì che le trattative per il rinnovo diventino pura formalità, vista anche la mole di soldi che entrerebbe nelle casse nerazzurre, e l’asticella che inevitabilmente si alzerebbe da un punto di vista economico e tecnico. Siamo pronti a credere che non si correrà il rischio di attendere la vetrina dei Mondiali, né si vivrà col patema d’animo fino al 15 luglio, quando l’attuale clausola scadrà. La musica è cambiata, insomma. Certo, Wanda danza meravigliosamente anche su queste note, ma stavolta l’Inter può ballare con lei quando vuole, con serenità, senza quelle inutili schermaglie che hanno l’unico effetto di far partire, o ripartire, col piede sbagliato anche una bella storia d'amore.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 01 dicembre 2017 alle 00:00
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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