"Sono necessari dei sacrifici dolorosi". Firmato, Marco Branca. Più chiaro di così non poteva essere. Le parole del direttore dell'area tecnica nerazzurra sono la linea guida, quella che fa capire il mercato dell'Inter come evolve. Prima le uscite, poi le entrate. In questo senso si parla di un vero e proprio tesoretto da costruire. L'idea di base, dettata anche dall'ottica del Fair Play Finanziario, è delineata: cedere chi ha ingaggi pesanti anche se ha scritto la storia, vedi Lucio o Maicon, per prendere elementi nuovi che siano funzionali al progetto. Nell'ottica del mix giovani-esperti, ma con un tetto stipendi sempre più basso.
Chi può portare danaro fresco, quindi, è da considerarsi cedibile. Prima le uscite, poi i colpi. Per questo Marco Branca con Piero Ausilio sono pronti a sedersi ai tavoli di Corso Vittorio Emanuele per diverse volte: nelle prossime ore, per vedere Ranocchia e il suo entourage; poi i contatti con Pazzini, Julio Cesar, Forlan, Maicon. Tutte posizioni da definire insieme. Aspettando l'addio di Lucio (mercoledì a Istanbul) e proposte serie per Maicon. Wesley Sneijder è un caso a parte: Stramaccioni preme per tenerlo, ma nel momento in cui dovesse arrivare un'offerta, l'Inter la valuterebbe seriamente. Anche perché Sneijder costa 12 milioni lordi all'anno alla società. Tanti. Decisamente tanti.
Nel frattempo, l'Inter non perde il 'vizio' di seguire talenti in Sudamerica. L'esterno Wallace è stato indicato come Mister X trattato insieme al Genoa: l'idea è di prenderlo insieme, l'Inter ci sta provando e farà nuovi sondaggi col Fluminense nei prossimi giorni. Il tutto però senza follie, perché i problemi sono diversi: dietro c'è il Chelsea con il 40% del cartellino, la famiglia del giocatore ha già indicazioni della volontà dei Blues di portare Wallace a Londra al compimento dei 18 anni. Operazione difficile, insomma. Anche perché il ragazzotto del '94 è bravo, ma extracomunitario. Il Mister X dell'Inter, in verità, è un centrocampista. Un elemento che Branca ha segnato sul taccuino e di cui il nome non può venire fuori dai corridoi di Corso Vittorio Emanuele. Una pista già avallata da Stramaccioni ma difficile da percorrere: per questo e per ragioni di prezzo, il silenzio è d'oro. E per questo la dirigenza nerazzurra ha sondato il terreno per Mudingayi e altri elementi che sarebbero rimpiazzi pronti, ma ovviamente non prime scelte. Perché finché sarà possibile, l'Inter andrà sui suoi obiettivi. Il vero Mister X non è quindi Wallace, ma un Mister C, un centrocampista.
A proposito di obiettivi, il grande nome per l'attacco è decisamente quello di Mattia Destro. Ricordate, quando su FcInterNews - era gennaio! - vi rivelammo che si lavorava sotto traccia per questo affare? Ebbene, tutto era compiuto lo scorso mercoledì sera. Stretta di mano tra Moratti e Preziosi ma niente annunci, perché il Siena aveva ancora la possibilità di prenderne la metà. E così è stato. L'accordo di massima era per un prestito con 15 milioni da pagare con obbligo di riscatto nel 2014. E adesso, è tutto da rifare. L'Inter e il Genoa hanno deciso però di agire con la forza studiando una strategia specifica. Preziosi - nonostante le parole di facciata - vuol cedere l'attaccante all'Inter finché ci saranno le condizioni e per questo ha minacciato il Siena di tenerselo, un po' come il "San Siro lo vedrà solo in cartolina" che sparò contro Acerbi, il quale ora veste beatamente rossonero. Lì c'era un patto con il Milan da rispettare, il Genoa ha messo alle corde il Chievo (che trattava con la Juve) e tutto è andato a buon fine.
La tattica è esattamente identica con l'Inter per Destro. Quando l'agente dice che "Mattia ha già deciso il suo futuro" non dice che Mattia ha già scelto solo l'Inter o qualche altra società (perché questo non è vero, sia chiaro), ma semplicemente intende che la scelta è quella di spiccare il volo verso una big. Un segnale chiaro e netto diretto al Siena, dove Destro non vuole rimanere. E le parole di Preziosi ("Starà al Siena 100%, se lo godano") sono nel contesto del gioco delle parti: l'idea mettere i toscani spalle al muro, con un Destro contrario alla permanenza fino alla resa della cessione della metà del cartellino per poi girarlo a una grande (con l'Inter in fila che aspetta). Tanto che il ds bianconero Antonelli ha confessato che "tenere Destro è un'utopia". Allora, tutto torna. Perché in qualche modo, il segnale di Mattia è che vuole una grande. Qualsiasi essa sia.
Si farà leva poi sul fatto che l'Inter sia la più convinta nell'investire i soldi per l'intero cartellino subito visto che la Juventus, già impegnata economicamente non poco sul mercato in entrata, non se la sentirebbe di intraprendere un'asta feroce (ma resta comunque in pienissima corsa, perché Mattia non direbbe no). Occhio però anche alla Roma, ma finché ci sarà un minimo spiraglio, Preziosi tenterà di cedere Destro all'Inter. Un affare che farebbe felice anche la Nike, a cui Destro è legato. Poi se Sabatini o Marotta si presentassero con 20 milioni tra cash e contropartite, allora tutto cambierebbe. Un'ipotesi non inverosimile, anche perché Destro direbbe sì alla Capitale e a Torino, alla corte (serrata) di Zeman e di Conte, esattamente come all'Inter. Ma tra strategie e scelte, a meno di offerte improvvise e convincenti per tutti, il tentativo sarà netto: Destro verso l'Inter, finché possibile. Per questione di patti, proprio come fu per Acerbi al Milan. Con una possibile beffa che rimane comunque sullo sfondo, perché la Juventus e la Roma non mollano (proprio i giallorossi vedranno in settimana il Siena). Il mercato è anche questo.
Intanto, l'Inter si è aggiudicata l'intero cartellino di Samuele Longo: un'operazione fortemente voluta da tutta la società. Lo aveva fatto notare Branca pungendo il Genoa quando Lo Monaco annunciava Longo in rossoblù, poi ci ha messo la sua parola anche Andrea Stramaccioni. "Longo dev'essere tutto dell'Inter", il chiaro messaggio. Adesso, proprio il tecnico aspetta il rientro di Samuele dalle vacanze per sedersi a un tavolo con lui e con esponenti della società e valutare insieme il futuro. Vorrebbe tenerlo, ma aspetta anche il giocatore per parlarne. Tra offerte (non solo italiane, in Liga piace non poco), volontà e linea guida. Una cosa è certa: l'Inter si è tenuta il suo gioiellino e ora studia il modo migliore per farlo esplodere. E gioire insieme in futuro. Magari, con Mattia Destro. Ma questa è un'altra storia...
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