Andrò dritto al punto, senza girarci troppo intorno. Asllani deve partire dal primo minuto sabato contro la Roma. Il 20 enne ex Empoli è stato preso per sostituire Brozovic in caso di necessità. Ergo, il suo momento è ora. Non domani o dopo. Adesso. Non ho dubbi che il ragazzo meriti una possibilità, anzi a dire il vero per me la meritava già prima, magari come mezzala, anche se questo è un altro discorso.

Quel che è certo è che l’albanese è stato per distacco tra i migliori (se non il migliore) del precampionato nerazzurro. E o c’è qualcosa che noi non sappiamo (ma non credo proprio) o sinceramente non vedo alcun motivo valido per panchinarlo. In campo, per fortuna lasciatemelo dire, non conta la carta d’identità, né quel che è stato o quello che sarà. Non c’è la politica di ogni lavoro o quasi, dove il vecchio dinosauro che non vuole perdere il posto mette i bastoni tra le ruote alle giovani promesse. E magari ci riesce pure.

Qui è diverso: il verde è il giudice supremo e assoluto del tutto. Puoi avere 16 anni, come 42, l’importante è la tua prestazione, non altro. Importa solo sapere giocare e fare bene quando sei chiamato in causa, in quella precisa partita. Certo, l’esperienza è importante. Come la personalità, l’autostima, la voglia, la corsa e così via. Ma se uno è semplicemente più bravo degli altri con i piedi, beh direi proprio che ha un grosso vantaggio. Per quanto visto sinora Asllani ha tutto per diventare un campione. Gli serve solo essere lanciato con fiducia dal suo mister.

E se sbagliasse contro la Roma? Pazienza. Tutti possono commettere un errore. Sarebbe sicuramente peggio se succedesse al sostituto di Asllani, uno che al 100% non è stato, non è e non sarà mai un top player.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 30 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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