Parole di un certo peso su Paulo Dybala arrivano dall'ad dell'Inter Giuseppe Marotta, nel corso del suo intervento durante l’evento “L’Amico Atletico” presso la Fondazione Cardinaletti a Milano: "Dybala? Nello sport devono essere accettate quelle che definisco bugie bianche. È chiaro che la speranza è che possa giocare con noi”, la breve ma importante dichiarazione del dirigente nerazzurro dal palco.

La vittoria più bella?
"Ogni volta che la raggiungi, pensi sia la migliore, ma poi guardi già alla prossima sfida. Quest'anno vincere lo scudetto sarebbe stato il fiore all'occhiello, purtroppo non ci siamo riusciti. Siamo concentrati sulla prossima stagione, ci poniamo obiettivi importanti perché il Club ci obbliga a pensare sempre in grande. L'Inter è tra le più gloriose squadre al mondo".

La Serie A è così lontana dalla Premier?
"Si, il gap si sta allargando e il nostro potere è diminuito. Ci siamo trovati impreparati nel momento della svolta, restando ancorati al mecenatismo degli anni '90. A Milano c'erano le famiglie Moratti e Berlusconi, oggi Inter e Milan sono in mano a proprietà straniere che hanno portato soldi e un nuovo modello di business. Prima c'è stato un vuoto troppo lungo e perciò non siamo stati in grado di valorizzare le risorse. Ormai i top campioni passano dalla Serie A per andare in altri Paesi, ecco perché serve ritrovare la competitività che non sempre è possibile garantire solo e soltanto grazie alla spesa. Occorrono anche competenza e innovazione".

Un Europeo vinto in mezzo a due mancate qualificazioni al Mondiale.
"La tradizione dice che siamo vincenti e Ancelotti lo dimostra. Il Made in Italy, anche lato dirigenziale, è al massimo livello. Dobbiamo ridurre il gap culturale che non sempre sappiamo accettare. In più dobbiamo investire sulla formazione, già dalle scuole elementari per avviare i bambini verso un percorso di protagonismo umano, prima che agonistico. Vedo dispersione eccessiva di talento e questo genera svantaggio nei confronti di altri Paesi".

Com'era il suo rapporto con Agnelli alla Juventus?
"Ci siamo sempre confrontati, a partire da Dybala che portammo alla Juve dal Palermo. Gli dissi che per battere le milanesi dovevamo spendere di più. Serve coraggio per fare certe azioni. Quella di Paulo fu una operazione che non mi fece dormire la notte, ma fu vantaggiosa fin da subito".

Cosa pensa della promozione del Monza?
"Sono felicissimo, sono stato dirigente lì quando Galliani passò al Milan nell'87. La Serie A inorgoglisce tutti coloro i quali sono passati da questa splendida società. Anche la Cremonese è in A, dobbiamo imparare dai saggi presidenti come Berlusconi e Arvedi, praticamente coetanei".

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Sezione: Copertina / Data: Lun 30 maggio 2022 alle 16:49 / Fonte: calcioefinanza.it, TMW
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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