"Già ad agosto ero convinto che fosse la squadra più forte, però poi devi sempre dimostrarlo sul campo". Inizia così la lunga chiacchierata di Diego Milito alla Gazzetta dello Sport sulla sua amata Inter. "I ragazzi hanno fatto qualcosa di immenso, strameritando uno scudetto ancora più importante perché è quello della seconda stella. Arrivava comunque, ma averlo vinto in un derby porta un colore ancora più bello".

Qual è stato il momento della svolta?
"Istanbul. Nella sicurezza con cui la squadra ha gestito anche i momenti difficili c’è tanto della finale di Champions col City. Resta l’amarezza per il risultato, anche perché secondo me l’Inter avrebbe meritato di vincere, ma tutti hanno preso coscienza di essere all’altezza dei più forti. Nell’anno del Triplete, avevamo perso male sia contro il Chelsea in amichevole sia a Barcellona nei gironi. Eppure poi le abbiamo eliminate entrambe”.

Da fuori c’è la sensazione che si divertano i tifosi ma anche gli stessi giocatori.
"Si vede che i ragazzi sono a proprio agio, che stanno bene tra di loro. Credo che il lavoro di Inzaghi sia stato fondamentale per cementare il gruppo. Senza dimenticare l’intuizione di mettere Calhanoglu in regia. Un capolavoro che ha cambiato l’Inter".

Regala più spettacolo anche della sua Inter?
"Non amo i paragoni, ma di sicuro per vedere giocare in quel modo una squadra pagherei volentieri il biglietto".

Inzaghi che altri meriti ha?
"È una gran persona che sa trasmettere ai giocatori il messaggio giusto e vincente. In tre stagioni ha saputo conquistare sei trofei e andare in finale di Champions".

L’Inter può aprire un ciclo?
"Se manterrà i giocatori più importanti e riuscirà ad aggiungere un altro, l’Inter ha tutto per aprire un ciclo. Il grande vantaggio è dato dall’avere una continuità di progetto tecnico".

C’è chi dice che Lautaro in Europa non fa la differenza…
"Non scherziamo! Un giocatore straordinario che segna, lotta ed è un leader. In ogni stagione fa meglio della precedente. Ha già segnato a Barcellona e Liverpool, ha deciso la semifinale di Champions contro il Milan. Ma di cosa stiamo parlando? É cresciuto in tutto. Senza dimenticare che non è mai facile fare il capitano dell’Inter".

In cosa può migliorare, forse nel calciare i rigori?
Ride. "A parte Calha che super, i rigori non li sbaglia soltanto chi non ritira. Lautaro è affidabilissimo anche dal dischetto, ha tirato e segnato un rigore anche al Mondiale".

Thuram è stato per Lautaro quello che Eto’o è stato per lei?
"Sempre con questi paragoni… (ride, ndr). Marcus è stato fondamentale per Lautaro. Ha giocato un campionato straordinario, oltre le mie aspettative. Il primo anno in Italia non è facile. Si è trovato a meraviglia con Lautaro che pure si sa adattare a tutti i compagni di reparto. Aveva fatto bene anche con Icardi, Lukaku e Dzeko, ma Thuram è speciale perché sa aprire spazi, si alterna nell’andare incontro o nel dare profondità, è generoso e forte fisicamente".

Dove colloca l’Inter a livello europeo?
"Con le migliori".

Le piace Gudmundsson, che potrebbe passare dal Genoa all’Inter come lei nel 2009?
"Uno tosto, solido e duttile".

E con Carboni cosa farebbe?
"Da fuori dico che Valentin va tenuto perché stravedo per lui. Imprevedibile, giovane, ha potenzialità enormi. É diverso da tutti gli altri. Ma capisco che ci possano essere altre esigenze quando si gestisce un club".

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Sezione: Copertina / Data: Lun 20 maggio 2024 alle 18:05
Autore: Egle Patanè
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