L'Inter è in finale di Champions League grazie al secondo successo, stavolta per 1-0, sul Milan in semifinale. Dopo il classico giro di interviste, Simone Inzaghi si presenta nella sala confferenze del Meazza per commentare con i giornalisti sul posto una serata che rimarrà a lungo nella memoria di tutti gli interisti e non solo.

Sei nella storia dell'Inter. Quall è la tua emozione e cosa ti aspetti ora?
"Una grandissima emozione, un sogno coltivato già dai sorteggi con i ragazzi. Dovevamo crederci, abbiamo ottenuto tutto con merito perché nessuno ci ha regalato niente. Il percorso è stato lungo e con difficoltà, domani ci renderemo conto di ciò che abbiamo fatto. Serata splendida, non si può chiedere di più".

Quando Invernizzi ha portato l'Inter in finale non eri nato. E' stato l'ultimo italiano a farlo. Che effetto ti fa?
"Mi fa piacere, sono orgoglioso, traguardo ottenuto con merito perché ricordo come a Plzen ci siamo giocati tanto, poi abbiamo vinto a Barcellona, quindi il Porto, il Benfica e il Milan, tutti giorni intensi. Vincere 2-0 l'andata, in mezzo il Sassuolo e dopo due giorni e mezzo il ritorno col Milan... I ragazzi si sono superati, complimenti a loro, una prestazione organizzata, concentrata, aggressiva".

Quando sono stati sorteggiati i gironi tu pensavi più al campionato o alla finale di Champions?
"La mia carriera parla, non guardo competizioni, non faccio distinzioni. Sapevamo cosa ci attendeva quest'anno, da aprile in poi soprattutto. C'è stata anche una Supercoppa a gennaio e forse se n'è parlato poco perché l'Inter l'aveva già vinta. Un'enorme soddisfazione. Il primo pensiero che mi è venuto in mente è che quando sono stato ingaggiato mi hanno chiesto gli ottavi di Champions e ci siamo riusciti al primo anno, al secondo anno siamo arrivati in finale. C'è grande soddisfazione".

Marotta ha detto che lei rimarrà la prossima stagione. Quanto è bello essere tecnico nerazzurro e le farebbe piacere rimanere a lungo?
"Assolutamente sì, ho un contratto e serate del genere ti legano all'ambiente. Io, il mio staff e i giocatori mettiamo un impegno folle, siamo stati bravi ad ascoltare poco e a lavorare tanto nei momenti difficili. Un sogno è diventato realtà, ma c'è una finale da giocare. Da Plzen a Istanbul, abbiamo lavorato e ci siamo tappati le orecchie. So chi c'è stato e chi meno, è normale nel calcio. So come funziona, con tranquillità ho sempre affrontato tutto".

Puoi darci un voto al tuo cammino in Champions? Chi vorresti incontrare?
"Qualunque capiterà sarà una grandissima squadra. Guarderò la partita di domani, è aperta e anche all'andata il Real e il City si sono alternati al comando. Ho dato un giorno di riposo ai giocatori domani, era dal 1° aprile che non lo avevano. Da giovedì prepararemo la trasferta di Napoli. Il voto per adesso è molto positivo per il cammino fatto. Poi si può migliorare, abbiamo due finali da giocare".

In Inghilterra dicono che la vera finale è Real-City. Cosa rispondi?
"Penso che Inter e Milan abbiano fatto un'ottima semifinale, sono state due partite molto intense. Normale che affontando Real o City, Inter o Milan sarebbero stati sfavoriti. Noi abbiamo affrontato il Real la scorsa stagione con due sconfitte ma giocando bene. Domani vedremo chi arriverà in finale".

Lautaro campione del Mondo, stasera decisivo. Cosa vuol dire per lei allenarlo? Può ambire al Pallone d'Oro?
"Certo, è ancora giovane e ha tantissime qualità. Lavora tanto per la squadra, è stato grandissimo in entrambe le fasi. Serata fantastica un po' macchiata dall'infortunio di Mkhitaryan, speriamo non sia nulla di grave perché per noi è importantissimo. Si è guadagnato sul campo la possibilità di giocare due finali. Siamo fiduciosi, si è fermato in tempo. Nei prossimi giorni vedremo come sta".

Questo percorso fotografa la tua ambizione in Europa?
"Sì, l'anno scorso a Liverpool potevamo passare e ad Anfield abbiamo perso Brozovic e De Vrij. Non mi piace fare calcoli, bisogna giocare ogni partita. Dal 1° aprile si è lavorato bene, poi nel corso della sosta ci siamo preparati per avere giocatori freschi giocando ogni tre giorni".

L'anno scorso ha detto che avrebbe rigiocato la partita di Liverpool e le davano del pazzo. Ora qualche sassolino se l'è tolto perché si era parlato troppo da fuori.
"Fa parte del gioco, si è parlato tanto. Sono stato in silenzio per carattere ed educazione e quello che ho sentito mi ha dato carica. Ho un ottimo staff e grandi campioni. Giocare una finale di Champions non capita sempre, né io né i miei calciatori l'avevano ancora disputata".

Sezione: Copertina / Data: Mer 17 maggio 2023 alle 00:07
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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