"Il bilancio dell’Inter continua a camminare su un filo sottilissimo. È vero che la perdita è stata ridotta da 246 a 140 milioni, ma vi hanno concorso le eccezionali plusvalenze di Lukaku e Hakimi (100 milioni). Il guaio, per i nerazzurri, è che per riequilibrare i conti servirebbe una pesante cura dimagrante sui costi o la sistematica realizzazione di elevatissime plusvalenze, perché, in attesa del nuovo stadio, i ricavi non potranno crescere in maniera significativa". Lo sottolinea la Gazzetta dello Sport all'indomani dell'assemblea dei soci del club nerazzurro e delle dichiarazioni di Zhang, Marotta e Antonello.

L'ammanco degli sponsor asiatici è stato compensato in parte dal grande lavoro fatto, tra le altre cose, sul valore della maglia, come ad esempio la rinegoziazione con la Nike. Ma non vanno dimenticati i problemi con Zytara/Digitalbits. A livello globale, l'Inter parte da uno sbilancio di circa 150 milioni, nonostante sia stata avviata un’opera di riduzione della spesa sportiva. "L’azionista sta evitando l’appuntamento con la ricapitalizzazione grazie a due norme introdotte al tempo del Covid: la rivalutazione degli asset per 204 milioni netti e il rinvio del ripianamento di 342 milioni al 2027, pur in presenza di un patrimonio netto negativo (-36 quello della capogruppo) - spiega Marco Iaria sulla Gazzetta -. In chiusura dell’esercizio 2020-21 la famiglia Zhang aveva erogato al club un finanziamento di 75 milioni (all’8%), di cui 15 convertiti in equity. Erano parte del maxi-prestito da 275 milioni concesso dal fondo Oaktree alla controllante lussemburghese. Nell’ultimo anno, invece, la proprietà non è dovuta intervenire perché le cessioni di Lukaku e Hakimi e il rifinanziamento del debito hanno soddisfatto i fabbisogni di cassa. E in futuro? Il gruppo di Nanchino attingerà ancora, per un centinaio di milioni, dai fondi di Oaktree non utilizzati. Il resto lo farà la capacità dell’Inter stessa di generare risorse («il club dispone di importanti asset da valorizzare per consolidare i ricavi», ha detto Antonello alludendo a cessioni di giocatori). Gli amministratori hanno così predisposto il bilancio adottando il presupposto della continuità aziendale. Di solito la formula di rito consiste nell’impegno formale dell’azionista a supportare finanziariamente il club per almeno dodici mesi, stavolta però è stata aggiunta una postilla: «Qualora si verifichi prima dei dodici mesi un cambio di controllo della capogruppo, fino alla data in cui verrà mantenuto il controllo della medesima». Dovendo motivare la continuità aziendale con elementi oggettivi, anche agli occhi dei revisori, gli amministratori non hanno potuto omettere un’ipotesi che, evidentemente, è sul tavolo. Al di là delle smentite".

Sezione: Copertina / Data: Sab 29 ottobre 2022 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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