Una vittoria (contro il Lugano) e 10 reti subite in 5 partite. Sono questi il numeri del precampionato dell'Inter che fanno scattare l'allarme difesa. La Gazzetta dello Sport analizza l'ultimo ko (4-2) contro il Villarreal sentenziando che non c'è "nessuno da salvare".

La rosea di concentra sulla prestazione di qualche singolo partendo da Asllani, giocatore che ha la qualità per sostituire Brozovic ma che non ha ancora "la personalità forte per farsi dare palla e resta spesso prigioniero delle linee strette spagnole (4-4-2). Perde anche una brutta palla nell’azione del secondo gol del Villarreal. Insomma l’Inter costruisce poco, soprattutto nello stretto, come faceva invece con disinvoltura nella stagione scorsa". E per il quotidiano c'è anche un altro punto da chiarire: "Gosens non è Perisic. È un altro mondo. Il tedesco si è fatto una storia all’Atalanta piombando in area per raccogliere ciò che si costruiva sulla fascia opposta. Perisic la fascia l’attraversava con la palla al piede, legando il gioco e ispirandolo. La prima volta che Gosens ha accompagnato l’azione e ha crossato, Lukaku ha fatto gol (36’). È stata anche una delle poche volte in cui l’Inter ha giocato con la palla terra, grazie anche a un intelligente ricamo di Lautaro. È questa la strada da battere. E va ritrovata la centralità tecnica di Calha, troppo spesso tagliato fuori da lanci lunghi".

E poi ci sono i problemi della difesa e la LuLa servita con il contagocce, mentre viene definito positivo l'ingresso di D’Ambrosio e Dimarco. "Di buono non c’è altro - chiosa il quotidiano -. Giusto preoccuparsi, ma senza fasciarsi la testa. Tutto deve ancora cominciare. Sabato, a Lecce".

Sezione: Copertina / Data: Dom 07 agosto 2022 alle 10:24
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print