Alessandro Antonello, CEO dell'Inter e membro del consiglio della ECA, raggiunto da ESPN mette probabilmente una pietra tombale sul progetto della Superlega europea, il torneo sostenuto dal gruppo A22 di Bernd Reichart e che vede nel Real Madrid il principale promoter. Un'esperienza che Antonello definisce sostanzialmente frutto di un periodo storico particolare, ormai messo alle spalle: "La Superlega è stata un momento particolare nella storia dell'industria del calcio. A quel tempo c'erano grossi problemi finanziari, dove i grandi club decisero, in qualche modo, di creare un torneo, ma quella struttura e quella storia ormai sono finite. Abbiamo un nuovo format per la Champions League, dove ci sono più club in competizione. Abbiamo anche una nuova competizione, la Conference, e questo è un modo per dare a più club l'opportunità di competere a livello internazionale, garantendo maggiore visibilità. Penso che la Super League, ora, sia un capitolo chiuso".

Lo stesso Antonello ammette comunque che ci sono questioni finanziarie importanti da discutere. Come la grande differenza che esiste tra la Premier League e gli altri campionati del continente. "La differenza esiste. Il valore dei diritti televisivi della Premier League è enorme rispetto alla media degli altri campionati europei. È qualcosa, in questo momento, difficilmente recuperabile. In Italia, dal lato sportivo abbiamo la capacità di formare buone squadre anche con meno risorse e ottenere grandi risultati. Dal lato economico la differenza è grande e pensiamo che in questo momento la Premier League continui a essere leader nel settore. Ciò che la UEFA e le altre istituzioni internazionali possono fare è cercare di mantenere l'equilibrio competitivo. È importante che i club medi e piccoli abbiano la possibilità di vincere trofei a livello europeo, perché quello che dobbiamo tutelare è l'equilibrio competitivo non solo a livello nazionale, ma anche internazionale".

Nel caso italiano, l'amministratore delegato dell'Inter indica la strada dei diritti televisivi internazionali come un modo per ridurre la disuguaglianza finanziaria con i club inglesi. "Noi, come campionato italiano, dobbiamo investire di più e impegnarci maggiormente nei diritti mediatici internazionali, dove la differenza è grande. Anche a livello nazionale c'è una differenza, ma quello che abbiamo notato attraverso la ricerca è che la Serie A non è così forte a livello internazionale rispetto ad altri campionati. Stiamo lavorando con la Serie A per rafforzare la nostra presenza in più paesi e creare connessioni con ciascun mercato e ciascun detentore dei diritti". 

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Copertina / Data: Mer 22 maggio 2024 alle 11:15
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print