Da difensore a telecronista, che ha saputo conquistare la massa con il suo modo di fare travolgente ed entusiasmante. Intervistato da Il Nobile Calcio, Lele Adani racconta il suo approccio in questa esperienza, che dopo Sky Sport lo vede protagonista in RAI: “È una cosa che faccio con passione. Cerco di portare alla gente le sensazioni che si provano in campo. È importante essere consapevoli di come si comunica in modo che chi è a casa possa davvero capire il gioco e innamorarsi delle stelle. Non ero un giocatore eccezionale, ma avevo altre qualità e sicuramente avevo intelligenza e una buona gestione del gioco. Ero felice in ogni club in cui giocavo e cercavo sempre di mettere a segno rapporti con allenatori e giocatori, capire il calcio e realizzare ciò che queste persone volevano trasmettere”.

Adani esprime il proprio pensiero in merito alle evoluzioni del mondo del calcio: “Il calcio è cambiato molto negli ultimi dieci o 15 anni, ma un giocatore con intuito e piazzamento decente che sa gestire le palle vaganti può ancora dire la sua, a patto che mostri una buona lettura del gioco per coprire certi difetti. Ho giocato  indietro perché potevo intuire dove muovermi prima di chiunque altro, riuscendo così a superare i miei difetti fisici”. Chiosa sui ricordi legati all'Inter: "Abbiamo avuto Christian Vieri, Álvaro Recoba, Adriano e Julio Cruz, che è stato formidabile. L’Inter ha sempre avuto squadre ricche di qualità e spessore. È solo una questione di tempo prima di raccogliere i frutti. A volte Adriano dava questa impressione di essere onnipotente: era potente, veloce, aveva equilibrio, poteva colpire di testa e colpire bene la palla. Sapeva guidare la linea da solo o giocare con un altro attaccante”.

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Sezione: Copertina / Data: Mer 10 luglio 2024 alle 15:43
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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