A tre giornate dal termine, la gara contro il già retrocesso Chievo rappresenta una tappa fondamentale verso l’obiettivo Champions per gli uomini di Spalletti. Il tecnico di Certaldo conferma il 4-2-3-1: Cedric prende il posto dello squalificato D’Ambrosio sulla corsia destra di difesa, mentre Miranda sostituisce l’infortunato De Vrij. Assente anche Brozovic (per squalifica), Vecino-Borja Valero compongono la linea mediana; Icardi preferito a Lautaro. Sponda ospite, Di Carlo si affida al 4-4-2, confermando il classe ‘00 Vignato (sulla sinistra a centrocampo). Il coetaneo Grubac e Meggiorini la coppia d’attacco.
PRIMO TEMPO - Bastano pochi istanti di gioco all’Inter per assumere il controllo del match. Borja Valero si accentra a vertice basso nella prima fase di costruzione, con Vecino più alto sul centro-destra a dialogare con Cedric e Politano. Vignato segue i movimenti, alternati nel creare ampiezza o collaborazione nel palleggio per vie centrali, del terzino portoghese, mentre l’ala italiana viene ‘abbandonata’ da Tomovic nei tagli in accentramento, utili a portare imprevedibilità tra le linee e liberare spazio per gli inserimenti del centrocampista uruguaiano (che mandano fuori tempo Hetemaj). Con la costruzione della manovra sul centro-destra, dall’altra parte Perisic riempie l’area di rigore stringendosi vicino a Icardi, nel tentativo di sfruttare i traversoni in arrivo sul secondo palo (ben protetti dalla retroguardia clivense). Le iniziative palla al piede del croato sulla corsia mancina, accompagnate dalla spinta di Asamoah, sono invece limitate dall’abbassamento di Meggiorini, a quinto di centrocampo, nella fase di non possesso, in sostegno a Leris (interno di destra) e Depaoli (terzino). Il movimento 'obbligato' a decentrarsi delle due mezzali ospiti, unito al posizionamento in cabina di regia di Borja Valero, libera spazio alle verticalizzazioni per Nainggolan tra le linee, in costante duello con Rigoni. E, quando avvengono, per sfruttare i movimenti in appoggio da parte di Icardi. Le diverse opzioni di gioco a disposizione degli uomini di Spalletti non vengono, però, sempre accompagnate da un giro palla fluido ed efficace, da precisione nell’ultimo passaggio, perdendosi in diversi calci d’angolo e nella densità (unita a grande fisicità) clivense nei pressi e all’interno della propria area di rigore. L’Inter, trascinata dall’aggressività di Miranda e Skriniar (e dai loro anticipi), non viene comunque mai impensierita, manovrando costantemente nella metà campo avversaria. E trovando, a seguito di uno dei tanti palloni immediatamente riconquistati, l’episodio che sblocca il match, con Politano bravo a trasformare nel gol del vantaggio un pallone vagante in zona trequarti. Corta e compatta, la squadra nerazzurra domina un Chievo dal baricentro molto basso e dalle linee molto strette, arrivando all’intervallo con l’importantissimo risultato di 1-0.
SECONDO TEMPO - La maggior aggressività del Chievo sulla costruzione dal basso nerazzurra apre a maggiori spazi, ma complica anche un giro palla non sempre preciso ed armonioso da parte dei padroni di casa. Di Carlo inserisce Kiyine al posto di Grubac, spostando Leris sull’out destro e Meggiorini unica punta. Il 4-5-1 si materializza anche in fase offensiva, con Hetemaj e il neo entrato ad accompagnare le iniziative degli esterni, in primis di Vignato. In fase di non possesso, le due mezzali ospiti - a turno - affiancano Meggiorini nella pressione a Skriniar e Miranda. Al netto di qualche errore tecnico, l’Inter continua comunque a dominare il gioco, ricorrendo sempre più spesso allo sviluppo della manovra per vie laterali, dove Cedric e soprattutto Asamoah rappresentano una costante opzione di gioco. E dove Perisic e Politano (in costante duello con Depaoli e Tomovic) arrivano più volte a ridosso dell’area di rigore. Il Chievo resiste negli ultimi 16 metri, abbassando il baricentro e costringendo i padroni di casa a ripartire pazientemente da dietro, con Vecino più vicino a Borja Valero. Candreva sostituisce l’infortunato Politano, mentre (nel giro di pochi minuti) il centrocampista uruguaiano lascia spazio e compiti a Gagliardini. Il numero 5 si disimpegna maggiormente sul centro-sinistra, con Nainggolan - sull’abbassamento di Borja - in posizione di mezzala destra. Quando accompagnati dal lavoro di sponda effettuato da Icardi, i movimenti continui tra le linee del belga (sempre aggredito da Rigoni) si traducono in istantanee quanto potenzialmente pericolose azioni d’attacco nerazzurre. L’espulsione del numero 4 ospite, allo scoccare dell’ultimo quarto d’ora, apre a una nuova fase del match. Arricchita dagli ultimi cambi: Jaroszynski per Tomovic e Pellissier per Vignato (con Kiyine a sinistra e Meggiorini a destra) le scelte di Di Carlo, inframmezzate dall’ingresso di Lautaro Martinez al posto di Icardi in casa Inter. La svolta definitiva al match, l’episodio a coronamento della supremazia territoriale e della superiorità numerica, arriva al minuto 86’, quando Perisic spedisce in rete il pallone gestito con lucidità e qualità da Candreva e respinto dal palo sulla conclusione ravvicinata di Cedric. Una vittoria fondamentale per la Beneamata, tanto voluta, quanto pazientemente attesa e alla fine ampiamente meritata.
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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