Scacciare i fantasmi del ko incassato all'Olimpico contro la Lazio per avvicinarsi al derby in vantaggio sui cugini. L'Inter di Inzaghi ha subito l'occasione del riscatto a San Siro nel turno infrasettimanale con la Cremonese, ferma ancora a 0 punti ma sconfitta sempre di misura nelle precedenti tre giornate da Fiorentina, Roma e Torino. A meno 4 giorni dalla stracittadina di sabato contro il Milan, i nerazzurri, schierati come al solito con il 3-5-2 e già costretti a rinunciare a Lukaku, partono con un tandem d'attacco inedito formato da Dzeko e Correa (a riposo Lautaro). In difesa, davanti ad Handanovic, scelti Skriniar, De Vrij e Dimarco, che scala dietro al posto di Bastoni. A centrocampo spazio ancora a Dumfries sulla destra, mentre sulla corsia di sinistra Darmian viene preferito a Gosens, su cui c'è il pressing del Bayer Leverkusen. In cabina di regia Barella con Brozovic e Calhanoglu di nuovo dal 1'. Ospiti con il modulo 3-5-2 e allenati dal tecnico Alvini: in porta l'ex del match Radu, Lochoshvili recupera e completa il pacchetto arretrato con Aiwu e Bianchetti. In mezzo al campo Pickel vince il ballottaggio con Zanimacchia, con lui Escalante e Ascacibar mentre sulle fasce giocano Ghiglione e Quagliata. Coppia d'attacco Okereke-Dessers.
Inter a mille all'ora nei primissimi minuti e subito alla ricerca della rete del vantaggio, mentre gli ospiti non riescono a tenere il passo. Incontenibile Dimarco con De Vrij e Skriniar che rimangono ultimi uomini. In fase di non possesso, Dumfries a destra segue con attenzione costante Quagliata fino ad abbassarsi sulla linea di difesa. Quando i nerazzurri attaccano non trovano però l'appoggio centrale di Lautaro, visto che sia Dzeko che Correa mantengono impegnata la retroguardia avversaria sulla profondità. Il vantaggio al 12' è quasi un autogol della Cremonese con Ascacibar che sbaglia completamente la battuta del calcio d'angolo e regala la chance per la ripartenza all'Inter, da Dimarco alla corsa a tutto campo di Barella che nel cinque contro tre serve in area Dzeko, parata di Radu sul destro del bosniaco ma sulla ribattuta c'è Correa che non sbaglia. I biancorossi non ci stanno e guadagnano campo oltre a un'occasione con Dessers scaturita da una disattenzione di De Vrij che si vede l'attaccante sfuggirgli alle spalle, mentre sull'altro fronte Barella al volo sul cross di Dimarco serve la sponda Calhanoglu che calcia fuori, con Dzeko e Correa che liberano l'area agli inserimenti dei due centrocampisti. Il traffico a centrocampo limita nella giocata Brozovic e ad aumentare i giri ci pensa il solito Dimarco, al 25' e nelle vesti di jolly infilandosi tra le vie centrali, ma una volta arrivato sulla trequarti il suo mancino vola alto. Quattro minuti dopo funziona lo scambio di prima tra le due punte e Calhanoglu nel ruolo di rifinitore, con Dzeko che offre la sponda al turco per il filtrante verso Correa, ma il destro del Tucu è murato in corner. A destra si rinnova il duello fra Dumfries e Quagliata, l'olandese è più veloce e supera palla al piede l'avversario, ma il cross dal fondo è lungo per tutti. Al 38' altra ripartenza e difesa della Cremonese presa ancora in controtempo, Dzeko fa densità in mezzo all'area mentre il pallone viaggia da Dumfries a Correa per Calhanoglu, il 20 pennella per Barella che dopo aver avviato anche stavolta l'azione la conclude con il destro al volo diretto all'angolino. Pessima lettura di Ascacibar che lascia libero il suo uomo.
Alla ripresa Alvini tiene fuori proprio il numero 8 mandando in campo al suo posto Zanimacchia, che però si sistema in posizione più avanzata a ridosso delle due punte. La Cremonese ci crede e comincia il secondo tempo con un piglio offensivo, mentre l'Inter è più attendista evidentemente perché sa di poter avere le maggiori chance in contropiede. Nessun grattacapo comunque per Handanovic e al 55' arriva anche il primo cambio per Inzaghi: esce Correa, dentro Lautaro. Per Alvini, invece, tripla sostituzione al 67' con Vasquez, Valeri e Di Carmine che rilevano Lochoshvili, Quagliata e Dessers, cinque minuti dopo doppia mossa per Inzaghi con D'Ambrosio e Asllani inseriti al posto di Dimarco e Brozovic. Ritmi sempre più bassi e partita che va a fiammate. Gli ospiti provano a costruire gioco palla a terra, l'Inter risponde con i rapidi capovolgimenti di fronte, così al 76' con Barella protagonista per la terza volta in avvio di ripartenza, Lautaro resiste ad Aiwu e involatosi davanti a Radu firma il tris. A 11' dal termine ultimi due cambi nelle file dei nerazzurri: fuori gli esterni Dumfries e Darmian, in campo nuove energie con Bellanova e Gosens. L'ultima mossa di Alvini è Castagnetti in difesa al posto di Aiwu, ma la Cremonese continua a spingere per trovare almeno un gol. Al 90' infatti l'Inter abbassa la concentrazione e permette ad Okereke di mettere il sigillo sull'incontro: sul passaggio diretto dalla retrovie di Castagnetti, Escalante manca lo stop e il pallone finisce all'attaccante nigeriano che ha tutto il tempo e lo spazio per girarsi nella trequarti e piazzare la sfera sul palo lontano. Sorpresa tutta l'Inter, ma il ritardo nella chiusura è di D'Ambrosio, mentre Handanovic rimane immobile a guardare la traiettoria che si infila nell'angolino alla sua sinistra. Termina 3-1 con 18 conclusioni complessive, di cui 7 nello specchio, da parte dell'Inter, 11 invece quelle della Cremonese con 4 tentativi in porta. Possesso palla del 54% in favore dei nerazzurri, che chiudono con un'accuratezza nei passaggi dell'87%. Cresce il numero dei chilometri macinati rispetto alla sfida con la Lazio: 110,8 contro i precedenti 106,9 dell'Olimpico. Una prestazione autorevole contro una Cremonese mai doma, con una conferma in vista del derby: l'Inter fa più male quando agisce di rapidità e in ripartenza, meno quando prova a costruire lentamente il proprio gioco. Barella in versione tuttocampista, forse più di Brozovic in quest'inizio di stagione, determina il mood della squadra.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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