Partendo dal discorso fatto ieri da Roberto Mancini prima della finale di Euro 2020, Mario Sconcerti sul Corriere della Sera spiega il significato esclusivo del termine 'vittoria', che ultimamente, soprattutto in Italia, ha perso di valore: "Dice una cosa giusta Mancini quando ricorda che non abbiamo ancora vinto niente, che non possiamo accontentarci di essere in finale - scrive il giornalista -. È la sua vera differenza, cercare di vedere un calcio sincero. Si vince quando si vince, perdere una finale è un buon modo di perdere, ma resta una sconfitta. È come darsi per traguardo il quarto posto in campionato, la Champions. Ormai è il nostro destino in un calcio che vogliamo facile, un’occasione per festeggiare sempre qualcosa , mentre vincere è selettivo. Vince chi arriva primo, gli altri sono epigoni, hanno le carte buone per riprovarci, ma oggi hanno perso. Già vediamo però dai ritiri che nessuno dice di avere tutto per vincere il campionato. Nemmeno l’Inter, che con una sottigliezza semantica dice di dover «difendere» lo scudetto. Gli altri parlano tutti di entrare in Champions, l’obiettivo ideale per chi vuole soldi a basso rischio. Significa stringere la corsa, non avere un vincitore ma quattro. Una piccola vigliaccheria che fa costruire squadre incomplete per vincere non la posta ma un premio di consolazione. Oggi il calcio non è più risultato chiaro, è confutazione da chat, poter aver tutti qualcosa da risponderci al di là del risultato. Cioè una contraddizione in termini. Mancini dice no, non basta essere secondi".

VIDEO - ANEL AHMEDHODZIC, ECCO CHI E' IL NUOVO OBIETTIVO DI MERCATO DELL'INTER
Sezione: Rassegna / Data: Dom 11 luglio 2021 alle 14:27
Autore: Mattia Zangari
vedi letture
Print