"Eravamo con l’Inter a Valencia: la squadra si stava riscaldando prima di una gara che avrebbe stravinto 5-1. Moratti mi disse: “Credo di avere bisogno di te a La Spezia. Mi hanno chiesto di salvare la società. Se te la sentissi, vorrei diventassi il presidente del club”. Accettai e da lì partì questa fantastica avventura". Così Ernesto Paolillo racconta a Tuttosport l'esperienza in Liguria alla guida di un club sull'orlo del fallimento, "Dissi a Moratti: “Facciamo una scommessa: anziché spendere soldi per prendere molti giocatori in giro, costruiamo la squadra sui miglior talenti nerazzurri”. Portammo Cordaz, Dellafiore, Beati, Napolitano e Meggiorini".

Con Paolillo andò anche Piero Ausilio. "Non mi stupisco che Piero lavori ancora per l’Inter. Ha sempre conosciuto alla perfezione le caratteristiche dei giocatori di tutte le serie. La Coppa Italia di C? Un trionfo, sono quelle cose che ti rimangono dentro, quasi come il Triplete". Paolillo ricorda anche come è stato costruito il successo all'Inter. "Partimmo dal basso, cercando di portare più qualità al settore giovanile, dove emersero Santon e Balotelli".

Domani c'è Spezia-Inter. "Dei liguri - dice ancora - mi piace il gioco proposto. Divertono e affrontano gli avversari senza paura. L’Inter è una squadra plasmata magnificamente bene sul campo da Conte e dagli amministratori delegati fuori. Sono convinto che chi lavora tanto, meriti di essere premiato: scudetto ai nerazzurri e salvezza per lo Spezia".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 20 aprile 2021 alle 10:48
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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