Dove essere l'estate del riscatto azzurro, con l'obiettivo di fare bene e magari vincere Euro 2020. Invece sarà un'estate di riflessione, post (si spera) emergenza virus. Roberto Mancini, c.t. azzurro, parla alla Gazzetta dello Sport.

Mancini, le piace l’Italia dei balconi?
"Moltissimo. È l’Italia più autentica. Ci rappresenta. Siamo noi che diamo il meglio nelle difficoltà, quando ci stringiamo, ci aiutiamo e mettiamo in campo tutta la nostra umanità. Questa gente, dopo tanto dolore e tanta paura, avrebbe meritato la gioia di un Europeo per distrarsi e ripartire".

Avesse la possibilità di trasferirsi con i suoi cari in una zona più sicura, magari all’estero, lo farebbe? Tanti stanno volando via.
"Non ci penso neanche a lasciare l’Italia, perché io mi sento sicuro qui e ho piena fiducia nei nostri medici che stanno facendo un lavoro eroico. Voglio sentirmi vicino a chi è in difficoltà. E lo dico da semplice cittadino, non perché ho un ruolo istituzionale e rappresento l’Italia".

Come si tiene connessa la squadra da lontano? Con il telefono?
"Nelle settimane scorse ho chiamato qualche giocatore, specie quelli infortunati e in dubbio. Ho lavorato sulle amichevoli con Inghilterra e Germania e ho cominciato a impostare l’Europeo. È stato cancellato tutto. Confesso che la botta della delusione l’ho sentita. Mi sono fermato".

Sarebbe un campionato credibile con partite compresse e con le alte temperature di giugno e luglio? Non si alterano i valori in campo?
"Dopo quello che è successo, i giocatori avranno così voglia di giocare che l’entusiasmo compenserà la stanchezza. Sono convinto che torneremo a divertirci".

Ancora più favorita la Juve che ha una rosa più ricca e profonda?
"Juve favorita, ma lotta aperta. La Lazio è in corsa, ma io dico anche l’Inter. Proprio perché la situazione sarà eccezionale, un pianeta nuovo, è impossibile fare previsioni scientifiche. Potrebbero esserci sorprese. L’importante comunque sarebbe ripartire, perché vorrebbe dire aver recuperato la nostra normalità. Per questo io aspetterei fino all’ultimo prima di cancellare i Giochi di Tokio. L’Olimpiade è troppo importante. È troppo bella. Sarebbe la festa del mondo che è si lasciato alla spalle la paura".

Taglio degli stipendi: l’intesa tra club e giocatori potrebbe non essere semplice.
"Inutile prendere decisioni ora. Aspettiamo. L’ho detto, io penso positivo, sono sicuro che il campionato ripartirà e verrà completato. Allora, se si giocheranno tutte le partite, il problema avrà meno peso. I calciatori hanno comunque il senso di responsabilità per rispondere nel modo giusto alle eventuali esigenze".

Se immagina il ritorno in campo della Nazionale, cosa le viene in mente?
"L’inno nazionale e io che lo ascolto in piedi davanti alla panchina. Dopo quello che stiamo passando, sarà un’emozione splendida, fortissima. La sto già aspettando".

Mancini, in spogliatoio non ci sono solo i suoi giocatori, ma tutta l’Italia e lei è il c.t. Dica qualcosa.
"Continuiamo a giocare così, da squadra, con generosità. Rispettiamo le regole, restiamo a casa. E usciremo da questa partita migliori di come siamo entrati".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 22 marzo 2020 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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