"Con tutta l’ammirazione e riconoscenza che dobbiamo ad Antonio Conte credo che lui debba abituarsi al fatto che la “Scala del calcio” ha un loggione critico, severo e spesso anche autoironico. E non mi riferisco alla Curva Nord, che ha i suoi problemi, ma a tutto il resto degli abbonati che riempiono lo stadio". Lo dice Gad Lerner, intervistato dalla Gazzetta dello Sport

San Siro è più difficile da accontentare?
"Noi interisti abbiamo il palato fino e da sempre, anche nelle stagioni più felici, è partito qualche sfottò verso i “nostri”. Conte forse a Torino questo non lo aveva incontrato, era abituato a tifoserie più acritiche. Lo viva come uno stimolo, non come un tradimento. Venerdì in effetti sono affiorati tutti i limiti di una panchina corta che lui giustamente denuncia e abbiamo lasciato a lungo il centrocampo per intero alla Roma. E alcuni dei nostri si sono rivelati non all’altezza di San Siro".

Insomma, una serata da fischi?
"La cosa positiva è che in altre stagioni partite così le avremmo perse, Conte ci ha dato uno spirito di corpo e una combattività che ci hanno permesso di non cadere".

I suoi risultati fin qui non si discutono, ma Conte può inserirsi nella storia interista?
"Lo ha già fatto. L’anno scorso buona parte della fila del 1° anello arancio dove sono abbonato giurava: “Se arriva lui non rinnovo”. Io non ero fra quelli, oggi vedo gli stessi che lo acclamano. È il nostro allenatore, si è conquistato San Siro. Ora deve conoscere San Siro. E per quello probabilmente ci vuole qualche settimana in più".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 08 dicembre 2019 alle 10:44 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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