"Mancini e Mihajlovic come Herrera e Rocco?", è questo l'interrogativo che si pone La Gazzetta dello Sport in edicola quest'oggi. Un paragone per certi versi azzardato, ma nasce tutto dallo stile di gioco utilizzato dagli allenatori, da quel "catenaccio", di cui Herrera era un 'missionario' e Rocco ne era un 'dio', almeno stando a John Foot. "La 'ripartenza' in classifica di Inter e Milan è connessa inequivocabilmente a un atteggiamento tattico molto difensivo: Bologna 0-1 e Roma 0-1 (Inter), Chievo 0-1 e Lazio 1-3 (Milan) ne hanno fatto le prime spese", spiega la Rosea.

Eccola l'analisi del quotidiano milanese che giustifica il confronto tra due allenatori così distanti nel tempo, ma simili nel gioco: "Le cifre dicono che l’Inter di Mancini, al momento, è ancora la più difensiva. E non soltanto perché è quella che in campionato ha preso meno gol (7), e in 7 partite su 11 non ne ha subiti, si vede dalla disposizione in campo: dal baricentro basso (meno di 50 metri) al recupero palla (34,6 m) al fuorigioco (23,6 m). Mancini si chiude come pochi: due centrali impermeabili (Miranda e Murillo) e due pivot (Melo e Medel) che raddoppiano in protezione. Il resto è ripartenza in velocità e sublimazione della praticità: 6 successi per 1-0 sono la prova. Contro la Roma, rimasta addirittura in dieci, l’Inter s’è superata: fuorigioco a 11 metri, baricentro a 44 metri, 13 rilanci del portiere e squadra lunga appena 31 metri. Un bunker e poca costruzione. Per non dire del possesso palla del 41%, pur in superiorità".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 03 novembre 2015 alle 09:54
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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