Oggi la Corte di giustizia federale deciderà sul ricorso con cui l'Inter si è appellata contro la squalifica della Curva Nord. "Il giro di vite in materia anti-razzismo ha reso molto più frequente la sanzione della chiusura delle curve e la sospensiva introdotta dopo ha il solo potere di spostare un po’ più in là la sentenza fatale. In particolare, sono stati decisivi i cori contro i napoletani urlati da alcuni tifosi nerazzurri in trasferta al San Paolo. Discriminazione territoriale secondo l’articolo 11 del codice di giustizia sportiva. Semplici sfottò a giudizio degli ultrà dell’Inter, che contestano non tanto la severità contro i buu ma questa appendice legata alla geografia delle tifoserie, in nome della «libertà d’espressione». I ragazzi della Nord hanno trovato la solidarietà della Curva Sud del Milan, che potrebbe attuare una protesta silenziosa durante il derby. E quella di Walter Mazzarri: «Il calcio è fatto perché i tifosi siano allo stadio. Un derby con gli spalti semivuoti è solo negativo per il calcio»", racconta la Gazzetta dello Sport.

Oggi, alle 13.30, l'udienza: "Inizialmente i legali nerazzurri avevano individuato un asso da giocare nell’ambiguità dell’articolo 22 del codice: dice che per le squalifiche del campo la sanzione scatta con decorrenza dalla seconda giornata ma non fa riferimento specifico alle chiusure di singoli settori. I segnali, su questo fronte, sono stati negativi. Così l’appello si concentrerà sugli altri due punti. Soprattutto sul fatto che la recidiva in realtà non sarebbe tale, perché la sanzione che l’ha fatta scattare (dopo Torino-Inter) non è passata in giudicato. E poi sull’esiguo numero degli autori dei cori: ne sarebbero stati individuati appena 12, e comunque il settore ospiti del San Paolo ne conteneva in tutto 200-300, una goccia rispetto all’oceano di 8mila persone della Curva Nord", si legge sulla rosea. I tifosi nerazzurri attendono con trepidazione.  

Sezione: Rassegna / Data: Ven 20 dicembre 2013 alle 09:22 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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