Il tentativo è quello di fare fronte comune. Secondo il Corriere dello Sport, la sospensione del pagamento degli stipendi di marzo, da parte dei club italiani, è solo il primo passo di un piano più ampio: coinvolgere anche le società del resto d'Europa - in particolare delle leghe più importanti - per stoppare i pagamenti anche nei mesi di aprile, maggio e giugno. In totale, quindi, il taglio sarebbe del 25/30%. Ma i calciatori sono lavoratori dipendenti e le resistenze dell'Aic si è già fatta sentire, logicamente. Allargando il discorso al continente, si tirerebbe in mezzo pure la Fifpro e, fisiologicamente, la Uefa. La discussione diventerebbe parecchio allargata, anche perché di mezzo ci sarebbero pure gli aiuti chiesti dal massimo organismo del calcio europeo visto il rinvio di Euro 2020. Una condizioni di emergenza difficile da contenere.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 22 marzo 2020 alle 09:25 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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